CATEGORIE

Salvini e Opern Arms, cosa c'è davvero dietro la battaglia in Cassazione

di Daniele Capezzone sabato 19 luglio 2025

4' di lettura

Già - per chiunque abbia un minimo di sensibilità liberale - l’appello dell’accusa è di per sé un’anomalia, qualcosa che andrebbe eliminato. Se infatti, nel primo grado di giudizio, un cittadino è riconosciuto innocente, e se quindi l’accusa non è stata in grado di sostenere la tesi colpevolista, sarebbe il caso che l’ufficio del pubblico ministero rinunciasse a fare appello, con ciò pretendendo di inchiodare un cittadino innocente a una condizione di processo infinito.

La cosa è particolarmente scandalosa nel caso che riguarda Matteo Salvini, riconosciuto innocente per le sue scelte ai tempi in cui era Ministro degli Interni. E invece no: dopo l’assoluzione sul caso Open Arms, la Procura di Palermo insiste e pare non darsi pace, avendo deciso di ricorrere direttamente in Cassazione. Procedura rara e per molti versi anomala: l’obiettivo è saltare il secondo grado e andare subito al terzo, dove il giudizio non è sui fatti ma sull’applicazione delle norme. La via scelta è insidiosissima per svariate ragioni. Intanto, dove sta scritto (tesi della Procura) che i fatti siano indubitabilmente accertati e che tutto si riduca all’interpretazione delle norme? Qui “fatto” e “diritto”, come direbbero i giuristi, sono intrecciati come legni di vimini. E allora sorge un dubbio: non sarà che la Procura “cerca” la Cassazione per i suoi recenti orientamenti antigovernativi in materia di immigrazione? Un terreno di gioco forse reputato da qualcuno più “favorevole”.

Open Arms, Salvini: "Andiamo avanti". Piantedosi: "Anche io moralmente imputabile"

La procura di Palermo ha presentato ricorso contro la sentenza di assoluzione emessa dal tribunale nei confronti di Matt...

Si pensi – ma è solo l’ultimo caso – alla sortita contro il provvedimento sull’Albania (e pure contro il decreto sicurezza) di un ufficio tecnico della Cassazione come il massimario. A che è servita come effetto politico reale, oggettivamente? Per un verso, a fornire argomenti ai magistrati che, a ogni livello, si preparano a contestare le norme governative: e che, da quel momento, dispongono anche dell’appiglio tecnico-giuridico di un documento della Cassazione. Non è difficile prevedere il seguito: un tribunale disapplicherà una certa norma, un altro la interpreterà distorcendola, un altro ancora interpellerà la Consulta. Per altro verso, l’effetto è stato quello di far ripartire la campagna politica e mediatica della sinistra, che ha potuto dire: «Non siamo solo noi a contestare il governo, ma è il vertice stesso della magistratura». Cosa che è infatti puntualmente accaduta.

Open Arms, Giulia Bongiorno risponde alla Procura: "Puntuale e ineccepibile"

Giulia Bongiorno rompe il silenzio. L'avvocato di Matteo Salvini nel processo Open Arms commenta la decisione della ...

Dimenticando un doppio piccolo “dettaglio”. Primo: i decreti-legge sono esaminati (e convertiti in legge) dalle due Camere, non dai magistrati, a cui non compete alcuna potestà legislativa. Se un magistrato ha il desiderio di contribuire a scrivere le leggi, può togliersi la toga, dimettersi, candidarsi alle elezioni, e, una volta divenuto deputato o senatore, avrà pieno diritto di farlo. Secondo: non è la Cassazione, ma semmai la Corte Costituzionale, se e quando interpellata, a poter svolgere un vaglio sulla legittimità costituzionale delle norme. Operazione che molte volte, in passato, ha risentito di un forte e discutibilissimo tasso di politicità di quelle pronunce. Oraci si è messo pure un ufficio tecnico della Cassazione.

E allora, è inutile girarci intorno: portare in Cassazione il processo a Salvini – in questo clima e in questo contesto – dà la sensazione di una mossa dalle oggettive conseguenze più politiche che giuridiche. Già a suo tempo scrivemmo qui, dopo l’assoluzione del leader leghista, che solo a prima vista c’era da essere sollevati per il buon senso e il coraggio mostrato dal tribunale che aveva assolto Salvini, vista l’atmosfera giudiziaria e mediatica che aveva accompagnato l’intero processo. Ma – pensandoci meglio – non c’era e non c’è proprio niente da festeggiare per quella sentenza, perché il processo contro Matteo Salvini non sarebbe mai dovuto cominciare.

Open Arms, Giorgia Meloni risponde alle toghe: "Un surreale accanimento"

Anche Giorgia Meloni commenta la decisione della Procura di Palermo di ricorrere in Cassazione contro l'assoluzione ...

E adesso che vogliamo fare, ricominciamo? Riparte il secondo tempo del film? La ributtiamo in politica, me sempre nella sede impropria, e cioè nelle aule giudiziarie?
E peraltro - in quel momento - chi sarà al vertice della Cassazione? L’attuale primo Presidente, Margherita Cassano, sta per andare in pensione. Sono in corsa davanti al Csm Pasquale D’Ascola (che pare in deciso vantaggio) e Stefano Mogini, oggi primo presidente aggiunto e segretario generale della Cassazione. E come si regoleranno le correnti? Sarà inevitabile - per qualunque osservatore - leggere ogni futuro passaggio della vicenda anche alla luce del caso Salvini che si prospetta, del tutto independentemente dalla volontà degli interessati, su cui ovviamente graverà una pressione enorme. La decisione del Csm è attesa per i primi di settembre.

Ma, a prescindere dal futuro vertice della Cassazione, in ogni caso, dentro e fuori i palazzi di giustizia, chiunque dovesse muoversi con retropensieri o obiettivi di lotta politica sui migranti commetterebbe un errore: una larga maggioranza degli italiani voleva – e oggi vuole con forza ancora maggiore – una linea rigorosa di contrasto all’immigrazione illegale. La battaglia è e sarà dura, ma merita di essere combattuta. Per ogni eventuale vecchio e nuovo tentativo di uso politico della giustizia, ci sarà- dall’altra parte - una forte maggioranza di cittadini pronti a incoraggiare le azioni del governo contro l’immigrazione illegale. Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono in sintonia su questo, come si è visto ieri. E gli italiani pure.

tag
open arms
matteo salvini
cassazione
giustizia
giulia bongiorno
immigrazione

La dem contro il ministro della Giustizia Serracchiani, "dimissioni subito": la dem in ginocchio dalle toghe

L'intervista al ministro Open Arms, Salvini: "Provo rabbia ma tiro dritto, qualche pm non si rassegna"

Lo vogliono ancora alla sbarra Open Arms, Ong e comunisti esultano con le toghe: "Andiamo avanti"

Ti potrebbero interessare

Serracchiani, "dimissioni subito": la dem in ginocchio dalle toghe

Open Arms, Salvini: "Provo rabbia ma tiro dritto, qualche pm non si rassegna"

Alessandro Gonzato

Open Arms, Ong e comunisti esultano con le toghe: "Andiamo avanti"

Francesco Storace

Open Arms, Giorgia Meloni risponde alle toghe: "Un surreale accanimento"

Ilda Boccassini, "chi ha fatto la soffiata su Berlusconi". Altro terremoto

Alla fine Ilda Boccassini vuota il sacco, quasi 30 anni dopo. E le sue parole su Silvio Berlusconi sono destinate ad alz...

Almasri, Carlo Nordio: "Si permette di censurarmi sui giornali", l'Anm impazzisce

"L'altro giorno c’è stato un intervento di un magistrato che su un giornale si è permesso d...

Open Arms, Giulia Bongiorno risponde alla Procura: "Puntuale e ineccepibile"

Giulia Bongiorno rompe il silenzio. L'avvocato di Matteo Salvini nel processo Open Arms commenta la decisione della ...

Open Arms, Salvini: "Andiamo avanti". Piantedosi: "Anche io moralmente imputabile"

La procura di Palermo ha presentato ricorso contro la sentenza di assoluzione emessa dal tribunale nei confronti di Matt...