Arriva la solidarietà dei leader della destra europea a Matteo Salvini per il caso Open Arms, che vede il vicepremier imputato dei reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato, nel 2019, lo sbarco alla nave della ong spagnola e ai 147 migranti soccorsi in mare. Dopo l’assoluzione di dicembre scorso e il deposito delle motivazioni della sentenza, la Procura di Palermo ha scelto di ricorrere direttamente in Cassazione, saltando il giudizio di appello. «La persecuzione non ha più alcun limite. Il ricorso presentato dalla procura di Palermo contro l’assoluzione di Matteo Salvini, scandalosamente perseguito per aver impedito a dei clandestini di sbarcare in Italia quando era ministro dell’Interno, dimostra un accanimento che non sfugge più a nessuno» scrive la leader del Rassemblement National Marine Le Pen su Twitter.
«Tutto il mio sostegno a Matteo Salvini, di cui conosco il coraggio di fronte a questa ingiustizia». Solidarietà è stata espressa anche dal premier ungherese Viktor Orban: «L’assurdità della sinistra è sotto gli occhi di tutti – i pubblici ministeri italiani stanno facendo ricorso contro l’assoluzione di Metteo Salvini nel caso “Open Arms” per aver fatto ciò che ogni leader responsabile dovrebbe fare: difendere i confini del proprio Paese. Questa non è giustizia, è una vendetta politica. Siamo con Matteo!».
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Fu Francesco Carnelutti, straordinario penalista italiano, a pronunciare una delle frasi più famose nel diritto: ...Dalla Spagna, è arrivata la solidarietà di Santiago Abascal. «Non perdoneranno mai che persone oneste e coraggiose dimostrino agli italiani che è possibile e doveroso proteggere i confini nazionali» ha scritto il leader di Vox su Twitter. «Le istituzioni muoiono quando smettono di servire il popolo e si piegano a malattie ideologiche. Forza, Matteo. Siamo con te». Dall’Olanda, il leader del Partito perla Libertà, Geert Wilders ha condiviso su Twitter il messaggio di Orban, scrivendo che «anche qui, la decisione di appellarsi contro l’assoluzione del nostro amico e alleato Matteo Salvini è una vergogna ed è chiaramente una mossa politicamente motivata da parte di magistrati di sinistra. Difendere i confini del proprio Paese non è un crimine, ma una virtù. Ti supportiamo tutti e siamo al tuo fianco, Matteo!».
«Non finisce mai. Un altro tentativo di neutralizzare uno dei nostri alleati politici attraverso l’uso della magistratura...» ha scritto invece su Twitter Gerolf Annemans, presidente del partito belga Vlaams Belang. «Matteo Salvini ha difeso con fermezza i confini del suo Paese ed è stato assolto. Ma i pubblici ministeri non sono stati d’accordo e hanno presentato ricorso diretto alla Corte Suprema. Il caso “Open Arms” sul presunto sequestro di migranti è emblematico. La guerra giudiziaria è la stessa in tutti i Paesi» ha scritto sempre su Twitter George Simion, presidente dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni. Ieri ci sono state reazioni anche in Italia. Roberto Calderoli ha detto di essere «convinto che difendere i confini non debba essere un reato, ma debba essere premiato».
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La Procura di Palermo ha depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza di primo grado che lo scorso dicembre ha...«A Pontida lo scorso anno mi sono presentato con la maglietta “processate anche me” ha aggiunto il ministro leghista. «Pensavo che tutto si fosse risolto con l’assoluzione di Matteo Salvini, ma purtroppo non è così. E dunque stasera torno a Pontida e rimetterò ancora la maglietta “processate anche me”, sperando possa essere di buon auspicio anche per il passaggio in Cassazione. Sono disposto a farlo perché la penso e mi sarei comportato esattamente come Matteo Salvi ni». Per il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, «il conflitto tra magistratura e politica non serve a nessuno: non serve alla magistratura e non serve alla politica. È molto strano che di fronte ad una assoluzione perché il fatto non sussiste in primo grado nei confronti del ministro Salvini pubblici ministeri facciano un ricorso al livello più alto e cioè alla Cassazione. È evidente che non si tratta di un tema giuridico ma si tratta di un intervento a gamba tesa nella sfera della politica e questo fa male alla politica ma fa male innanzitutto alla magistratura».