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Monti alza bandiera bianca e attacca Pdl e Fornero

Il prof: "Non aspettatevi troppo dalla riforma del lavoro. La crisi? C'è da 15 anni...". E sull'Imu: "Inaccettabile non pagarla". La colpa è degli italiani che "non amano le tasse"

Giulio Bucchi
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  Doveva essere la riforma delle riforme, quella in grado di togliere qualcosa alle generazioni precedenti, le più privilegiate, e garantire un futuro migliore ai giovani. Doveva, appunto, perché è lo stesso premier Mario Monti a smorzare ogni entusiasmo sul ddl Lavoro in esame in Parlamento: "Non aspettiamoci troppo da riforme strutturali come quella del lavoro, come dimostra l'esperienza americana". La frase del prof, intervenuto al seminario di Massimo D'Alema e della fondazione Italianieuropei sull'austerità, è sibillina: non è dato sapere se i frutti della tanto tormentata riforma saranno poco succosi perché metteranno le mani al testo i partiti o perché, semplicemente, la questione è talmente ingarbugliata da non poter centrare subito gli obiettivi. Forse questa seconda ipotesi, perché poi a proposito della crisi spiega: "L'insufficiente crescita in Italia esiste e c'è da 15 anni. Ora questo mostro ci appare in tutta la sua evidenza, a nostre spese collettive. Non basterà poco tempo" nonostante "i brillanti governi" che si succederanno a quello attuale. Stoccata al Pdl - Il solito tono ironico questa volta non basta: pare una stoccata bella e buona prima al ministro del Welfare Elsa Fornero e a quello dello Sviluppo Corrado Passera, ai partiti e specialmente a Silvio Berlusconi e al Pdl, ancora punzecchiato sulla faccenda della crisi che va avanti da 15 anni nonostante chi governasse predicasse calma e sangue freddo. E dalla cattedra Monti non rinuncia a menar bacchettate agli italiani, cittadini di un paese "che non ama molto le tasse" (si potrebbe dire: forse gli svedesi le amano di più semplicemente perché ricevano servizi statali degni di questo nome...) e rappresentati da categorie pessime, che rigettano "riforme che hanno sempre invocato, forse perché è meglio un alibi per non fare che l'opportunità di fare". Grazie Germania - Detto della Lega e della sua proposta di sciopero fiscale sull'Imu, definita "inaccettabile" perché "non pagarla significa evasione fiscale", Monti ha parole dolci solo per la Germania: "Dobbiamo incalzarla ma anche esserle grati. Dall'adesione della Germania alla moneta unica è venuta una batteria  di vincoli che oggi ci appaiono arcaici e perversi senza i quali però non solo la Germania non sarebbe entrata nella moneta unica ma l'Italia sarebbe un Paese vagante nel vuoto, ed è sempre possibile che torniamo a quello stato". La lezione del prof è semplice: occorre mandar giù questa minestra perché la casa non offre niente di meglio.      

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