omosessualità

Scout cattolici contro gli educatori gay: "Sono un problema"

Pruneddu Pietro

"Le persone omosessuali adulte nel ruolo di educatore, quindi per noi i capi che hanno una tendenza omosessuale profondamente radicata o forse predominante, costituiscono per i ragazzi loro affidati un problema educativo". Lo afferma padre Francesco Compagnoni, in un passaggio della sua relazione al seminario 'Omosessualità, nodi da sciogliere nelle comunità. L'educazione fra orientamento sessuale e identità di genere', promosso dall'Agesci, associazione degli scout cattolici, e svoltosi alcuni mesi fa ma di cui in questi giorni sono stati pubblicati sul sito della stessa Agesci. "Per i suoi ragazzi, il capo è il modello e sappiamo che gran parte dell'effetto educativo, dipende dalla esemplarità anche inconscia che proviene dall'adulto". Gli omo hanno meno dignità - La relazione del religioso prosegue così: "Il capo omosessuale ha un vantaggio rispetto agli altri capi: in linea generale ha tendenze artistiche, è molto sensibile, dotato per le relazioni personali. Spesso una persona omosessuale nei rapporti affettivi ha un vantaggio rispetto agli altri capi che faticano a comunicare con i ragazzi. Il capo trasmette dei modelli e i capi che praticano l'omosessualità, o che la presentano come una possibilità positiva dell'orientamento sessuale, costituiscono un problema educativo". Inoltre, secondo Compagnoni "nelle tematiche sessuali non tutte le posizioni hanno la stessa dignità morale".  Soluzioni - "Secondo me bisognerebbe parlare con i genitori e invitare un esperto con cui consigliarsi. In linea generale uno psicologo dell'età evolutiva o ancora meglio un pedagogista. Non si può semplicemente evitare il problema non affrontandolo. Coinvolti nel problema, ci sono non solo l'adolescente, ma tutti gli altri adolescenti della comunità che si sono accorti di questo. In questo caso secondo me la questione va affrontata con tutte le persone che sono implicate. Soprattutto non va nascosta: non si può far finta di niente".