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L'ultima promessa di Monti: 8 miliardi ai giovani senza lavoro

Il premier: "Ci sono fondi europei da utilizzare. E presto ci sarà la riforma del merito, con borse di studio e tasse più basse per gli studenti più bravi"

Giulio Bucchi
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L'ultima promessa di Mario Monti: otto miliardi per provare a risolvere il dramma della disoccupazione giovanile. Reduce dal vertice Ue a Bruxelles e incassata "l'accelerazione" sugli Eurobond, il premier incontra il Forum Nazionale dei giovani e parla soprattutto di lavoro, nel giorno in cui lo scontro sul ddl di riforma è ancora al centro di polemiche feroci tra governo e parti sociali e all'interno dello stesso esecutivo, con le parole del ministro del Welfare Elsa Fornero e la replica stizzita del collega della Pubblica amministrazione Patroni Griffi sul licenziamento degli statali. Monti sprona i ragazzi a "rischiare, a mettersi in gioco", a "sfidare l'autorità" e ad avere un "sogno in tasca che è il più bello e il più forte degli incentivi". Belle parole, ma in concreto la realtà è durissima. Riforma del merito - E così ecco gli annunci: in Consiglio dei ministri si discuterà della 'riforma del merito', concedendo incentivi, borse di studio e tasse più basse per gli studenti più bravi. "Siate più disponibili a cambiare più lavori - ripete il premier riproponendo in chiave diversa il concetto sulla 'noia' del posto fisso che mesi fa scatenò polemiche e critiche - accettando i cambiamenti che saprete procurarvi come un arricchimento della personalità e non come una punizione. E' importante che viaggiate quando ne avete l'opportunità per sentirvi cittadini d'Europa". Sempre che i genitori, già in crisi, riescano a pagare loro i soggiorni all'estero. Monti snocciola cifre, dati e percentuali. E annuncia: "In Italia il 29% dei fondi strutturali per il 2007-2013, più di 8 miliardi di euro, sono potenzialmente destinabili alla lotta alla disoccupazione giovanile. Sono 460mila i ragazzi che in Europa (128mila in Italia) potrebbero beneficiare di questo piano di riallocazione dei giovani a livello europeo".  Lo "spreco" di Draghi - Citando le parole di mercoeldì del Capo dello Stato Napolitano, il premier esorta i giovani ad "aprire porte e finestre se non vi fanno entrare". Quindi risponde, senza citarlo direttamente, anche al governatore della Bce Mario Draghi, che ha parlato di "spreco" riferendosi alla disoccupazione giovanile in Europa. "Il governo sta rispondendo con le riforme". Riforme, come quella del mercato del lavoro, che favoriscono "una distribuzione più equa delle risorse, estendendo le garanzie a tutti. Vi renderà liberi di scegliere il lavoro che volete", perché ha "l'obiettivo di spostare la tutela del singolo posto a quella della singola persona". Certo, ammette il premier, il provvedimento del governo non ha incassato le lodi delle parti sociali, anzi ha scontentato tutti. Ma è "quasi normale che tutte le parti sociali abbiano trovato non ottimale la riforma del lavoro - dice - abbiamo seguito obiettivi di flex security seguendo le indicazioni di organismi, come l'Ocse e l'Fmi, che non hanno a cuore interessi di categoria, ma interessi generali. Tanto i sindacati quanto le imprese sono portatori di interessi particolari, ma noi abbiamo fatto l'interesse generale. E sono più contento del sì di Commissione europea e Ocse che dei dubbi espressi dalle organizzazioni sindacali e datoriali". 

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