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Fini si autoesclude dalla politica:"Servono facce e idee nuove"

Poi sulla legge elettorale: "Non favorisca la frammentazione". Vuole un sistema con cui Fli possa sparire

Andrea Tempestini
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Gianfranco Fini ha preso parola nel corso di un dibattito alla festa politica di Fli a Bagnacavallo. E ha spiegato: "Non abbiamo bisogno solo di facce nuove, ma anche di idee nuove in poltica. Non basta il rinnovamento anagrafico, bisogna mettere in circuito un po' di benzina nel dibattito politico, altrimenti il cittadino non ci crede più a una poltica che riproduce solo se stessa e sembra uno spettacolo di tempo fa". Il leader futurista, con eleganza, ha insomma spiegato che lui, alla politica "che ha bisogno di facce nuove e idee nuove", non serve più, del tutto: la sua faccia è vecchissima (risale alla prima Repubblica, lo vedevamo decenni fa ai comizi al fianco di Almirante) e le sue idee pure. Legge elettorale - Poi il presidente della Camera ha spiegato che "il banco di prova della credibilità di una poltica che si voglia candidare come capace di dare soluzioni è la legge elettorale". A oggi, ha proseguito Fini, "si discute, ma non c'è niente di scritto. Spero che nessuno dica che l'elettore non può scegliere l'eletto, ma bisognerà consentire al nostro ordinamento di non finire in una frammentazione simile a quella della Grecia, che rende impossibile governare". Dopo quello sulle "facce nuove", un secondo autogol: il partito di Fini, Futuro e Libertà, ancorato a percentuali irrisorie, potrebbe trovare spazio politico solo e soltanto con quegli "ordinamenti" che danno "spazio alla frammentazione" da lui stigmatizzati.

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