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Un bel rutto libero alla faccia di Angela

Germania-Italia, la partita vista da Paolo Villaggio

Eliana Giusto
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Questa mattina mi sono svegliato verso le sei. Stavo soffocando dal caldo. Caldo africano, proprio. Ho deciso allora di aprire le finestre. Apro le finestre e tra le fessure della tapparella vedo uno spazzino. Poveraccio:  disperato, massacrato da una notte di lavoro, che si avventa, come tutti i poveri, su una cabina telefonica.  «Pronto?», ansima il poveraccio. «Oggi, Franca, devo fare non solo la notte, ma anche il giorno. Eh, sono delle carogne, lo sai. Per questa sera non ci vediamo. Adesso devo buttare giù il telefono perché mi stanno guardando in troppi». Riappende la cornetta e compone un altro numero. Urla: «Evviva, Gino, questa sera a casa tua alle 20.40!  La partita con la Germania, allora? Cosa dici tu? I tedeschi saranno anche forti, ma noi li abbiamo sempre battuti. Ti ricordi il 4-3 mitico del Messico?  Eh, come dimenticare quel 3-1... Campioni del mondo al Bernabeu col presidente Pertini, braccia al cielo, che gridava “Rete!”».  Leggi l'articolo integrale di Paolo Villaggio su Libero in edicola oggi, giovedì 28 giugno,  oppure acquista l'edizione digitale 

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