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"Verso di me critiche ingiuste. E forse mi candido..."

Il portiere della Juve a tutto campo: "Sono uno dei pochi italiani invidiati all'estero. In Italia mancano le idee"

Andrea Facchin
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  Gigi Buffon si racconta in un'intervista al Corriere della Sera e parla di tutto: di sport, di calcioscommesse e di un possibile futuro in politica. Il portierone juventino parte dalle critiche che gli sono state mosse dopo alcune sue dichiarazioni rilasciate durante lo scorso campionato: "Credo di dire cose con una certa logicità. Me la sono presa parecchio per quelle critiche, perchè ci sono i fatti che parlano. E i fatti dicon che Buffon è portiere in serie A da 17 anni, della nazionale da 16, titolare azzurro da 14, e penso senza presunzione di essere uno dei pochi italiani che gli altri invidiano. E questo dovrebbe far sì che la critica nei miei confronti sia non dico più clemente, ma di sicuro più giusta".  Calcioscommesse - Il nome di Buffon è stato accostato al calcioscommesse dopo l'uscita della notizia che riportava le grosse cifre che il portiere avrebbe speso ad uno tabaccheria di Parma. Gigi si difende: "Era una notizia datata 2010, bastava andarsela a leggere per scorprie che era vecchia di due anni. Ma non interessava a nessuno. Ed è vergognoso che questa notizia si sia mescolata con ben altre indagini".  Il gol di Muntari - Altre polemiche si erano alzate in seguito alle sue dichiarazioni dopo il gol "fantasma" di Muntari, nello scontro diretto con il Milan. Buffon precisa: "Primo: mi hanno rotto le scatole per dichiarazioni che erano banali ma che in quel momento faceva piacere attaccare. Si è parlato più di quello che di un gesto tecnico, la doppia parata, che sui campi non si vede spesso. Secondo: mi spiace che qualcuno si sia permesso di scrivere che non dovevo essere convocato in nazionale per quelle frasi, anche se avevo detto in modo chiaro che in campo non mi ero accorto che la palla fosse entrata. Terzo: E' sbagliato dire che il Milan ha perso il campionato, perchè dopo quella partita noi ci siamo trovati due volte a rischiare di avere sette punti di svantaggio". Conte - Un pensiero Buffon lo dedica ovviamente anche al suo tecnico Antonio Conte, squalificato per 10 mesi per omessa denuncia dell'ipotetica combine AlbinoLeffe-Siena: "Conte ha rinvigorito psicologicamente una squadra che non credeva più ai propri mezzi. Credo che il lavoro più importante l'abbia già svolto e mi auguro che si possa fidare dello spessore dei singoli e della squadra come gruppo". Ci sono poche idee - Il portiere bianconero dice la sua anche sulla crisi economica che sta investendo il calcio e non solo: "Tra i calciatori la percezione della crisi c'è. Però, e qui parlo per me, credo che la crisi più grave sia la crisi d'idee, nessuno vuole più impegnarsi per dare una svolta alla propria vita ma subisce passivamente, con rassegnazione, quello che accade. Questo mi dispiace". Quasi un discorso da politico. E ad una possibile candidatura, Buffon non si tira indietro: "Perchè no? Se tutti ci tiriamo indietro, allora siamo tutti colpevoli, me compreso" - afferma. Per poi concludere: "Per quale partito mi candiderei? Per uno che abbia delle idee".  

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