Molestata durante il corteo della Cgil: "Si lamentavano che la gonna larga nascondesse la forma del mio culo"
E' stata molestata durante il corteo della Cgil contro il Jobs Act a Bologna. E tutto è partito dal colore insolito dei suoi capelli. Clara ha denunciato la cosa scrivendo a zic.it: "Mi fischiavano dietro, mi fissavano il corpo e, assicurandosi che io potessi sentirli, si dispiacevano ad alta voce di quanto fosse un peccato che la mia gonna fosse larga e non potessero vedere la forma del mio culo". Quindi si chiede: "Vi chiedo se, secondo voi, è un compagno quello che ieri (16 ottobre), sventolando con orgoglio la bandiera della Cgil durante il corteo promosso dalla Cgil Emilia-Romagna a Bologna, si è sentito legittimato a fermarmi, farmi togliere le cuffie dalle orecchie e chiedermi se la scelta del colore verde per i miei capelli stesse a indicare che la via era libera e potessero passare tutti". La risposta della Cgil - Ma lo sfogo non è piaciuto al sindacato che le ha risposto: “La tua lettera fa male come fa male sentirsi dire che durante una manifestazione grande, difficile, riuscita della Cgil- scrive la segreteria regionale del sindacato - qualcuno non abbia avuto di meglio da fare che pensare al colore dei tuoi capelli o alla dimensione della tua gonna”. Quelli denunciati da Clara sono sì, "atti sessisti, ingiusti e iniqui. E non è solo dispiacere, ma anche rabbia il sentimento di chi ti scrive perché la Cgil è di tutti, uomini e donne, nessuno escluso". E ancora: "Non lasciare che l'errore di qualcuno getti un'ombra sulla tua voglia di vivere e di partecipare alla vita pubblica e a quella della Cgil. Accanto a chi ti ha apostrofato così ci sono tanti uomini e tante donne che ti chiedono di esserci, di lottare insieme anche per superare questi rigurgiti sessisti".