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Le loro prigioni

Napolitano piange, i radicali si sbattono, qualche politico ci prova: amnistia per i carcerati. Ma non si farà mai, e la colpa è vostra

Giulio Bucchi
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È colpa vostra se le carceri italiane sono una vergogna internazionale. Vostra. Perché vedete: ormai tutti dicono che le carceri sono scandalose, che bisogna intervenire, c'è stata anche la visita di Napolitano a San Vittore. Dopodiché nessuno fa niente, mai. Ma proprio mai. Solo i Radicali si sbattono. Da ministro, invece, l'unico che aveva cercato di realizzare un vero piano carceri era stato Angelino Alfano: poi si è schiantato anche lui. Contro che cosa? Contro una presunzione: voi. La classe politica pensa che un'amnistia sarebbe magari anche necessaria, ma non ne fa niente perché teme che qualcuno la spelli viva: voi. La classe politica pensa che occorrerebbe costruire nuove carceri e assumere nuovo personale, ma non ne fa niente perché teme che qualcuno - voi - possa dire: ecco, c'è la crisi e loro spendono soldi per i galeotti. La classe politica pensa che costruire carceri non porti voti: i vostri voti. La classe politica pensa che cambiare la legge sulla tossicodipendenza o proporre misure alternative, ma poco virili, vi faccia terribilmente incazzare. Sullo sfondo ci siete sempre voi che vi incazzate come bestie. Peccato che la stessa classe politica, nel prendere decisioni anche più impopolari che vi hanno svuotato il portafoglio, tutto questo timore, questo pudore, non l'abbia dimostrato: l'incazzatura era nel conto, perché sapete, i sacrifici sono necessari. L'umanità nelle carceri, evidentemente, non lo è. E questo è tutto.

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