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Facci: Alla festa del Fatto Mieli parlerà di Mussolini, Hitler e Stalin. E poi si passerà a Silvio...

Filippo Facci e Marco Travaglio

L'assordante silenzio di una classe politica indisposta a far finta di intavolare un dibattito parlamentare

Lucia Esposito
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Giancarlo Caselli lamentava «il silenzio della politica» sulla situazione in Valsusa: ma il silenzio della politica è su tutto, perché non si era mai vista una classe politica così sciatta, noncurante, indisposta persino a fingere uno straccio di dibattito parlamentare o mediatico su argomentini tipo la guerra, la Siria, gli equilibri geo-politici mondiali, il gas, i morti, queste sciocchezze. Nel loro pilatesco e sbrigativo appellarsi all'Onu (e ciao) c'è tutto il palese menefreghismo di chi saprebbe senz'altro mappare le correnti del Pd, e i falchi e le colombe del Pdl, ma non saprebbe mappare le regioni d'Italia e figurarsi gli stati mediorientali. E' lo stesso avvilente dibattito che ha riguardato la nomina dei senatori a vita, ridotti elementi da pallottoliere senza uno straccio di altra vera discussione. Sul fronte dei media e della società civile, in compenso, dopo la nota uscita di John Kerry («Assad è come Hitler e Saddam») eccoti la vivace risposta del Fatto Quotidiano: domenica, alla festa del giornale che ci sarà a Lucca, Paolo Mieli divagherà su «Mussolini, Hitler, Stalin, le conseguenze di un amore» e subito dopo, per associazione, si passerà a «Berlusconi, le conseguenze di un amore» con la partecipazione di Michele Santoro. Presente alla festa anche Antonio Di Pietro, che in passato aveva paragonato Berlusconi a Hitler, Videla, Dracula, Nerone, Pilato ed Erode.  Filippo Facci

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