La vittima

Melissa a scuola sognava la modaUccisa da due bombe

Lucia Esposito

Si chiamava Melissa Bassi, e aveva solo sedici anni, la studentessa uccisa dalle bombe esplose davanti all'istituto professionale "Morvillo-Falcone". Proveniva da Mesagne, un grosso comune poco lontano da Brindisi e questa mattina, 19 maggio, aveva  preso il pullman come tutte la mattine fantasticando sul sabato pomeriggio.  Melissa era appena scesa da un autobus cittadino quando le bombe sono esplose. E' morta sul colpo. Nel profilo Facebook di Melissa ci sono le sue foto e i suoi sorrisi di sedici anni, lo sguardo felice di una ragazzina che sognava di diventare stilista. Sulla sua pagina ora ci sono moltissimi messaggi di saluto e sgomento dei suoi amici. "Ciao piccola, una morte davvero ingiusta". "Ciao Melissa". Tanti chiedono "la pena di morte per questi animali" , e poi: "Vigliacchi".   La sua amica, Veronica Capodieci, ferita nell’attentato davanti la scuola Morvillo-Falcone sta lottando tra la vita e la morte. Le sue condizioni ovviamente sono ancora molto gravi. E’ stata operata per trauma toracico addominale all’ospedale Terrino di Brindisi. A diramare il bolletino ufficiale sulle condizioni di Veronica è stato il direttore generale della Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, che ha precisato che l’intervento per la parte di chirurgia toracica si può dire concluso e che ora sono impegnati i chirurghi plastici. E’ stato anche confermato che i feriti sono sei, oltre alla ragazza che si sta operando vi sono altre quattro studentesse ricoverate tra i reparti di chirurgia plastica e il centro ustioni dello stesso ospedale. Anche per loro la prognosi è riservata, ma a quanto sembra non correrebbero pericolo di vita.