Spending review

Regione per regione, tutte le province che rischiano l'abolizione

Giulio Bucchi

Regione per regione, tutte le province che rischiano l'abolizione per effetto della spending review varata dal Consiglio dei ministri. Piemonte - Il taglio dovrebbe abbattersi su Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio, Novara mentre si salvano Torino, Cuneo, Alessandria.  Lombardia - Destinate a sparire ben 8 province su 12, dove rientrano nei criteri solo Milano, Brescia, Bergamo e Pavia e non quelle di Lecco, Lodi, Como, Monza Brianza, Mantova, Cremona, Sondrio e Varese. Veneto - Saltano Rovigo, Belluno, Padova e Treviso, mentre resterebbero Venezia, Verona e Vicenza.  Friuli Venezia Giulia - Non verrebbero toccate dalla sforbiciata della spending review le province di Trieste e Udine, mentre sarebbero fuori dai criteri quelle  di Pordenone e Gorizia. Liguria - Viene meno il 50% delle amministrazioni: Savona e Imperia sarebbero destinate all’accorpamento, a differenza delle province di Genova e La Spezia. Emilia Romagna - Le Province di Bologna, Parma, Modena e Ferrara rientrerebbero nei parametri stabiliti dall’esecutivo, mentre la scure della spending review dovrebbe abbattersi su quelle di Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Piacenza.   Umbria - Addio alla provincia di Terni, supererebbe l’asticella solo Perugia.  Marche - Verso l’accorpamento le province  di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo, "salve" solo Ancona e Pesaro Urbino. Toscana - Si salverebbe solo Firenze, mentre non risponderebbero ai requisiti le province di Grosseto, Siena, Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Pistoia, Prato, Pisa e   Livorno.   Lazio - Destinate a scomparire le province di Latina, Rieti e Viterbo mentre resistono all’accorpamento Roma e Frosinone.  Campania - Se la dovrebbero cavare tutte (Napoli, Salerno, Caserta e Avellino) tranne Benevento.  Abruzzo - Via Pescara e Teramo, si salvano L’Aquila e Chieti.  Basilicata - Si salverebbe la provincia di Potenza, ma non quella di Matera.  Molise - Dovrà fare a meno di un ente su due: dovrebbe scomparire Isernia, ma non Campobasso. Puglia - La revisione della spesa potrebbe fare fuori il 50% delle province: Bari, Foggia e Lecce superano i criteri, ma non può dirsi la stessa cosa di Taranto, Brindisi, Barletta-Andria.  Calabria - Vanno nella direzione dell’accorpamento le province di Crotone e Vibo Valentia, mentre si dovrebbero salvare quelle di Cosenza, Reggio Calabria eCatanzaro.  Sicilia - Resterebbero in vita quelle di Palermo, Agrigento, Catania e Messina, mentre sarebbero destinate a sparire quelle di Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Trapani.  Sardegna - Cagliari è l’unica 'sopravvissuta', le altre non sembrano scavalcare i requisiti: Olbia-Tempio, Medio Campidano, Ogliastria, Carbonia, Sassari, Nuoro e Oristano.