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Polenta, cotechino, pizzoccheri:la dieta padana del medico di Bossi

"MeLa "piramide alimentare" di Luciano Bresciani, assessore alla Salute in Lombardia. Manca la trota: un caso?

Matteo Legnani
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  Carne d'agnello e pesce di   lago, magari dopo un piatto di pasta fresca 'a km zerò tipo   casoncelli o pizzoccheri. Di contorno fagioli borlotti, asparagi e   soncino, o perchè no un pò di polenta. Pane sì, ma formato rosetta.  Via libera al burro per condire. E per finire in bellezza, dal   carrello dei dolci una fetta di castagnaccio. Anzi meglio ancora una   porzione di formaggio, perchè come recita il proverbio 'La bocca l'è  mai stracca se la sa no de vaccà (tradotto dal milanese all'italiano   'La bocca non è mai stanca se non sa di vaccà). E' solo qualche   assaggio dalla dieta padana lanciata online dall'assessore lombardo   alla Sanità Luciano Bresciani, leghista, medico personale di Umberto   Bossi. All'invasione macrobiotica di alghe e soia, proposte esotiche   sempre più di moda nelle metropoli del Nord ma lontane anni luce   dalle tradizioni locali, l'assessore nato nel 1940 a Carbonara di Po   nel Mantovano, titolare della Sanità lombarda dal marzo 2007,   risponde con la piramide alimentare della dieta padana. E lo fa   ospitando sul suo sito web l'intervento di un noto esperto, Alfredo   Vanotti dell'Unità operativa di Nutrizione clinica e dietetica   dell'Asl della Provincia di Como. L'imprimatur scientifico a   un'iniziativa che nelle intenzioni non vorrebbe apparire politica,   quanto piuttosto insegnare ai cittadini l'importanza del mangiar sano   riscoprendo piatti antichi e ingredienti del territorio. Ecco, allora, la piramide alimentare del "buon padano": Cibi che regolarizzano: Amarene, melone, mela, pera, asparagi, cipolla, soncino,   tartufo, zucca; Cibi che danno energia: Michetta-rosetta (per antonomasia il pane dei milanesi, cavo   all'interno), casoncelli (formato di pasta ripiena tipico della   Lombardia), pizzoccheri (la pasta valtellinese con grano saraceno),   tortelli di zucca, riso, polenta, patate, castagne; Condimenti: olio di   oliva, burro. Cibi per rafforzare l'impalcatura dell'organismo: Latte, ricotta, grana,  caprino, crescenza; Cibi "costruttori": Agnello, capretto,   pollo, pesci d'acqua dolce come alborelle, coregone (il lavarello) e 'missoltinò (agoni essiccati, specialità del lago di Como), fagioli   borlotti, piselli, bresaola, prosciutto cotto. Cibi per il piacere del palato: Miele, castagnaccio, torta paradiso, meascia (torta casalinga di pane raffermo e frutta, tipica dell'Alto Lario occidentale. Cibi-premio, da mangiare occasionalmente: Cotechino,   pancetta, salsiccia, salame Milano, gorgonzola, mascarpone, taleggio, panettone, mostarda, torrone. Il punto forte della dieta del Nord è "il ridotto contenuto di   grassi e zuccheri", spiega Bresciani. Contrariamente a quanto si   potrebbe credere pensando ad alcuni prodotti particolarmente 'golosì   delle tavole settentrionali, "è infatti dimostrato che rispetto alla dieta mediterranea quella padana è meno grassa e meno dolce". L'unica concessione da sotto il Po? "Un pizzico di peperoncino che fa benissimo all'apparato cardiocircolatorio".  

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