Il delitto di Cogne

"Non è in grado di accudire i figli"Niente domiciliari alla Franzoni

Matteo Legnani

  Annamaria Franzoni resta in carcere: il tribunale di Sorveglianza di Bologna si è infatto opposto alla richiesta dei legali della donna, che aveva chiesto di scontare a casa il resto della pena inflittale per l'uccisione del figlio Samuele, avvenuta il 30 gennaio 2002 nella villeta di famiglia a Montroz, frazione di Cogne. La Franzoni aveva motivato la richiesta sostenendo di voler così assistere uno degli altri due suoi figli. Il giudice le ha negato la detenzione domiciliare perchè decaduta dalla potestà genitoriale. Non è la prima volta. Già a fine luglio la Cassazione le aveva negato la possibilità, per almeno i prossimi quattro anni, di poter usufruire di permessi premio per uscire dal carcere di Bologna dov'è reclusa. Il motivo era la gravità del reato commesso e le regole fissate dall' Ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti pericolosi. La Franzoni sta scontando una condanna a 16 anni e per i reati gravi come quello per il quale è stata condannata la "mamma di Cogne", rilevava la Cassazione, i detenuti, al pari di chi viene condannato per mafia e terrorismo, devono aspettare di aver scontato in carcere «almeno metà della pena». Rispetto ai sedici anni ai quali ammonta la condanna, la Franzoni deve scontare ancora dodici anni e tre mesi. Quindi dovrà attendere circa quattro anni per tentare di uscire dalla cella.