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Profumo contro l'ora di religione"Troppi stranieri, da rivedere"

Il ministro dell'Istruzione: le classi sono diventate multietniche, i programmi debbono adeguarsi"

Lucia Esposito
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  Abolire l'ora di religione. Lo sostiene il ministro dell'Istruzione Alessandro Profumo. Spiega: "Il Paese è cambiato e bisogna perciò cambiare il modo di fare scuola". Secondo Profumo "ci vuole una revisione dei nostri programmi in questa direzione". Intervistato a margine della presentazione della biblioteca del Ministero, che aprirà al pubblico, Profumo ha osservato che "nelle scuole ci sono studenti che provengono da Paesi, culture, religioni diverse. La scuola è più aperta, multietnica, capace di correlarsi al mondo di oggi". Secondo Profumo, l'apertura della scuola e la revisione dei programmi riguardano l'insegnamento della religione, ma anche della geografia: "Ieri ero in una scuola con il 50% di alunni stranieri - ha riferito - e mi hanno detto che imparano la geografia dai loro compagni che raccontano dei loro Paesi" di provenienza. Il concorsone Il ministro ha poi parlato del mega concorso per docenti il cui  bando è stato pubblicato martedì 25 settembre sulla Gazzetta Ufficiale: "rappresenta   una grande opportunità per i docenti. Le persone con   grande saggezza parteciperanno, perché è data loro la possibilità,  indipendentemente dalla loro posizione in graduatoria, di accelerare   il loro percorso e di entrare in ruolo prima di altri. Il fatto che il Ministero abbia messo in atto un processo di   circa 54mila assunzioni nell'arco di pochi anni - ha sottolineato   Profumo “è un segnale forte per la scuola e   per il Paese.Credo - ha aggiunto - che la scuola sia ancora una volta   il luogo in cui modernizzare il Paese è dare un'accelerazione al   processo di crescita”.  Il ministro ha ribadito che per l'ingresso nella scuola la legge  non è stata applicata da 13 anni ma le leggi devono essere applicate:  “Se non vanno bene sta al Parlamento cambiarle” e quindi il concorso  rappresenta “un processo di normalizzazione del Paese. Il ministro ha  concluso ricordando che è prevista “una preselezione che verterà   sulle capacità logiche e deduttive”. E siccome “stiamo lavorando   per la scuola del futuro, un altro elemento importante sarà la   conoscenza delle lingue e dell'informatica e anche la capacità di   stare con i ragazzi”.  

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