L'ultima dalla Cina

Con il bonus dell'amorese ti fidanzi in ufficioguadagni di più

Nicoletta Orlandi Posti

di Antonella Luppoli Quando si arriva in un nuovo ufficio, o peggio si inizia a lavorare, il primo diktat, impartito dai vecchi e navigati colleghi ai pivellini appena giunti, è: evitare sempre e con qualunque mezzo di intraprendere una relazione con un collega. Secondo (e forse ancor più prezioso): assolutamente mai legarsi al proprio capo. Insomma, cercare l’amore (al lavoro, ma anche in generale nella vita) è vivamente sconsigliato, soprattutto se si è agli albori di una ridente carriera. Le donne potrebbero (addirittura) pensare di avere dei figli e gli uomini essere distratti dagli obblighi derivanti dall’impiego. Che sia solo un luogo comune da sfatare? Chi l’ha sperimentato a proprie spese sarebbe pronto a dimostrare che proprio non può funzionare una relazione nata in ufficio. E pare non siano pochi. Altri sostengono che essere concentrati sul lavoro e avere una vita di coppia stabile siano due cose inconciliabili. Pertanto, si fa tranquillamente a meno della seconda.  Contro tendenza quanto invece proposto da un’azienda cinese di Chengdu - capitale della provincia di Sichuan -  secondo cui una vita sentimentale sana e stabile regalerebbe agli innamorati un’importante armonia di gruppo anche sul lavoro. Per questo l’azienda cinese di Chengdu crea il cosiddetto «love bonus»: tutti i dipendenti liberi che si impegnano a stringere «amicizie particolari» con le colleghe single riceveranno 140 euro in più all’interno della propria busta paga. È un modo per incoraggiarli a cercare la propria compagna (o compagno) di vita, fanno sapere dai vertici dell’impresa. Il denaro in più potrebbe essere un incentivo per portare fuori a cena la propria lei, o anche per acquistare capi d’abbigliamento alla moda così da trasformare magari il nerdacchione di turno in un finto e piacente radical chic.  Il giorno scelto dall’azienda per presentare il premio è stato l’11 novembre, in occasione del «single day», il corrispettivo cinese del nostro San Faustino, protettore di tutti i cuori solitari e celebrato proprio il giorno dopo la festa degli innamorati. E se non bastasse il «love bonus» per dimostrare la serietà con cui l’azienda tratta la sfera amorosa dei propri dipendenti, ecco che oltre all’aumento in busta paga, arrivano anche due giorni di malattia se qualcuno dei lavoratori chiude in malo modo una relazione. Come per l’influenza, anche per il mal d’amore, l’azienda concede due giorni di riposo, garantendo comunque lo stipendio. Insomma, dopo la pianificazione familiare - decisa dal governo che prevedeva la nascita di un solo figlio per famiglia, così da contrastare il forte incremento demografico del Paese - ecco che arrivano i consigli per la vita sentimentale e gli incentivi all’accoppiamento (non necessariamente finalizzato alla procreazione) da parte dei datori di lavoro questa volta. Perché essere accasati paga, in termini lavorativi e salariali. E intanto qualcuno mormora che per sopportare no stop il proprio partner servirebbe molto  più di 140 euro.