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Il Fatto di Travaglio: "L'Ilva chiude? Bersani ridia i soldi di Riva"

Il giornale manettaro attacca il segretario Pd: "Nel 2006 l'azienda gli fece una donazione legale di 98mila euro. Ma dov'è l'etica?

Giulio Bucchi
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L'Ilva chiude? Bersani, ridai i soldi che ti ha dato patron Riva. L'appello, minaccioso, arriva dal Fatto quotidiano. Il giornale diretto da Antonio Padellaro e Marco Travaglio non è morbido né con l'azienda siderurgica (la decisione di chiudere lo stabilimento di Taranto è definito una "rappresaglia" contro l'inchiesta e gli arresti stabiliti dalla Procura) né con il segretario del Pd, in questi giorni in altre faccende affaccendato. In un editoriale firmato dall'ex Repubblica Antonello Caporale, il Fatto picchia: "I Riva hanno sempre goduto di vasti appoggi. E spesso, benchè lontani dal mondo romano, hanno trovato ascolto le loro perorazioni, le richieste continue alla diluizione nel tempo delle minime, essenziali opere di messa in sicurezza del lavoro di migliaia di operai e della tutela delal salute di una intera città". In questo "sistema Taranto", sottolinea il Fatto, c'è dentro fino al collo anche il Partito democratico. "Oggi cosa dice Pier Luigi Bersani - scrive Caporale -, cosa pensa di dire davanti a questa crisi di legalità se egli stesso si trova a essere il destinatario di un dono, pari a 98mila euro, che i Riva hanno sottoscritto in favore della sua campagna elettorale del 2006?". Al tempo, i Riva versarono ua donazione anche a Forza Italia, 245mila euro. Caporale sottolinea la natura "legittima e prevista dalla legge" del doppio sostegno. Certo, il Fatto in prima pagina glissa un po' sui guai di un altro protagonista della sinistra italiana, il più vicino (politicamente) Nichi Vendola, che il Gip di Taranto ha definito "regista delle pressioni sull'Arpa" per sgonfiare l'allarme ecologico. Una telefonata intercettata getta pressioni non da poco sul governatore della Puglia, che al telefono con i dirigenti dell'azienda ha garantito sostegno e dato rassicurazioni. Ma i titolini meglio regalarli a Bersani.

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