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Corriere, Scott Jovane si assegna un bonus da 92 milioni per aver tagliato giornalisti e stipendi

Nicoletta Orlandi Posti
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"Una beffa vergognosa ed eticamente inaccettabile". E' così che il comitato di redazione del Corriere della Sera bolla l'ordine del giorno del consiglio di amministrazione di Rcs MediaGroup che prevede l'attribuzione di consistenti bonus (premi) all'amministratore delegato Pietro Scott Jovane e a un'altra ventina di manager di vertice. "Questi premi sono la ricompensa per i "risparmi" da 92 milioni di euro realizzati finora, in massima parte, a spese dei lavoratori (o di molti ormai ex lavoratori) del gruppo", tuonano i giornalisti che da oggi sono in assemblea permanente e hanno deciso l'indizione di sette giorni di sciopero (non consecutivi). "Chiediamo di cancellare questo punto dell'ordine del giorno, ritenendolo una beffa vergognosa ed eticamente inaccettabile nei confronti dei dipendenti del gruppo e nei confronti di tutto il Paese, impegnato ad ogni livello in pesanti sacrifici e tagli". Il Cdr torna poi a parlare della svendita della storica sede del quotidiano: "La redazione del Corriere", si legge nella nota del Cdr, ha dovuto assistere, nonostante proteste e scioperi, alla svendita del palazzo storico di via Solferino dove il Corriere risiede da oltre cento anni e che costituiva garanzia anche economica per tutti i lavoratori dell'azienda". Di fronte a questa ennesima provocazione hanno deciso di mobilitarsi ancora e in maniera ancora più dura: "L'assemblea deciderà tutte le azioni necessarie, di qui allo svolgimento del consiglio di amministrazione, per impedire il compimento di un atto che suonerebbe come una provocazione e una dichiarazione di totale ostilità nei riguardi di chi lavora al Corriere della Sera e dei suoi lettori".

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