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Femminicidio: aumenta l'età delle vittime e dei carnefici

Lucia Esposito
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L'ultimo caso risale a due giorni fa: l'ex convivente non si rassegnava alla fine della storia e le ha sparato. Lei aveva in braccio il loro bimbo di due anni. Lui è morto, la donna e il piccolo sono gravi. E' successo alla periferia di Perugia ma accade ovunque, da Nord a Sud, in tutte le classi sociali. I dati sulla violenza di genere sono inquietanti. Nella ricerca "le voci segrete della violenza 2013" Telefono Rosa ha evidenziato che l'età media delle vittime è aumentata nella fascia di età tra 45 e 54, passata dal 25% del 2012 al 28% del 2013. Le straniere però sono colpite prima delle italiane:  2 donne su 3 hanno un'età compresa tra 25 e 44 anni (il 31% ha tra i 25 e i 34 anni e il 35% ha tra i 35 e i 44 anni). Aumenta l'età media delle donne vittime ma anche quella degli autori di violenza: il segmento di violenti di età superiore ai 55 anni (il 17% ha tra i 55 e i 64 anni e il 10% oltre i 65 anni) passa infatti dal 22% del 2012 al 27% di quest'anno. Lavoro e istruzione - Dai dati emerge, come dicevamo, che il fenomeno non colpisce solo le classe sociali più disagiate: il 21% delle donne vittime di femminicidio è laureata e un ulteriore 53% ha un diploma. Un elemento importante è l'indipendenza economica delle donne: lo dimostra l'ampia quota di vittime disoccupate (19%), inferiore solo a quella delle impiegate tra le italiane (23%) e a quella delle colf/badanti tra le straniere (27%). er quanto riguarda i carnefici, il 64% ha un grado d'istruzione medio-alto: il 44% è diplomato e il 20% laureato.  Le posizioni professionali più rappresentate dai violenti sono gli impiegati, anche di alto livello (17%), gli operai (16%) e i liberi professionisti (13%).   

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