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Napoli, su duemila vigili più della metà è "inabile" a lavorare

Giulio Bucchi
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È l'eterno ritorno del problema italiano per eccellenza: troppi dipendenti pubblici che lavorano poco. E male. Nessuno incide il bubbone, troppo rischio, voti in uscita se soltanto ci si azzardi a pensarlo: anzi, incentivi di 80 euro sono ormai argomento di «rivoluzione politica». Certo è che a Napoli i record in materia li polverizzano in un batter di ciglia: oltre la metà dei vigili urbani infatti risulterebbe ovunque tranne che sul posto di lavoro. Su un organico di quasi 2mila addetti, circa 1.100 non svolgono mansioni «stradali», nel senso che la strada la vedrebbero solo durante il tragitto da casa al Comando. Gli altri 900 sarebbero poi i tradizionali «fessi» che lavorano ognun per due: se e quando ciò, naturalmente, verrà confermato. È il cuore del dossier consegnato a De Magistris, all'assessore al Personale dell'Idv (sì, ne esistono ancora) Franco Moxedano e al capo gabinetto del sindaco, Attilio Auricchio, l'uomo che affiancò, in veste di ufficiale dei carabinieri, l'ex pm ai tempi delle gloriose indagini calabresi, oltre ad aver avuto un ruolo centrale in «Calciopoli». Tanto per capire in che ambito ci muoviamo. Cinque pagine con nomi, date, mansioni, assenze e relativi incroci con certificati medici, permessi sindacali, familiari, legge 104 e via elencando l'armamentario classico. Chi è malato molto, chi è malato poco, chi non sopporta il disagio acustico, chi ha dermatiti da contatto (aereo?), chi è esaurito, chi ha da accudire chi, chi deve presenziare a riunioni per la tutela dei diritti dei lavoratori (bella questa, no?), chi si deve laureare, chi diplomare, chi è troppo giovane, chi è troppo anziano. Tutto ma in strada no: vigilano su scrivanie, in pratica. Questo, al netto degli «eroi» che mantengono il servizio. Millecento su 2mila sono il 60% del personale, roba da far tremare i polsi se si considerano i pezzi di vita inghiottiti dal traffico più pazzo d'Italia: dal dossier presentato dal dirigente dell'Ufficio legale Francesco Maida si apprende che spesso, anche nei festivi, di vigili in strada ce ne sarebbero stati appena 200. La questione si sta facendo esplosiva perché, dal loro canto, i sindacati (Cgil in testa) respingono il contenuto del report. Gianni Lettieri, leader del centrodestra in consiglio comunale, non si lascia convincere dall'obiezione che De Magistris c'entri relativamente in un contesto formato da anni di privilegi sedimentati con gli anni: «Il sindaco equivale ad un capo d'azienda, la responsabilità di ogni cosa risale sempre a lui. Da quando ha cacciato l'ex comandante Sementa il corpo di Polizia urbana è nel caos». Lettieri si riferisce alla stravaganza di non avere una figura «normale» come in tutte le città d'Italia bensì un triumvirato composto da tre alti dirigenti comunali, tra cui Maida, l'estensore del dossier. «Troppe zone d'ombra - scrive il dirigente - ci siamo accorti che nella dura gestione della realtà quotidiana sani principi istituzionali si sono trasformati in sacche paludari (sic, ndr) dove ognuno ha trovato la personale soluzione ai propri problemi che hanno prevaricato e condizionato le superiori esigenze del servizio da offrire alla nostra città». Certo, un brivido lungo la schiena corre facilmente quando senti un alto burocrate parlare di «pulizia etica e morale». Fortuna che Maida ha usato anche la parola «organizzativa» accanto alle richiamate opere di «igiene» interna al palazzo. Un caso che dice tutto? Eccolo: «L'1 maggio di quest'anno, solo 180 unità in strada e la città paralizzata» con auto imbottigliate da via Marina fino al lungomare. Tutto dipende dalla «cattiva ed erronea interpretazione degli istituti contrattuali che regolano il salario accessorio e l'attività dei dipendenti a cui si sono aggiunte fasi di lassismo e protezionismo di varia natura e genere». Parole sante, resta solo da capire come si muoverà De Magistris: pare che in Comune intendano impiegare lo stesso personale in altri settori, profittando anche di alcuni risparmi economici dovuti alla turnazione. Si vedrà se e quanto ciò possa essere vero. Il paradosso nel paradosso, infine: «Tra i quasi 500 vigili tecnicamente non idonei ai servizi in strada ci sono anche agenti assunti appena 4 anni fa». Cioè, li hanno assunti come vigili ma non sono idonei per fare i vigili. Fantastica Napoli. Fantastica Italia. di Peppe Rinaldi

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