Marò, il prete anti-Cav Don Giorgio De Capitani contro Giulia Latorre: "Non scrivere str..., prega in ginocchio la clemenza degli indiani"
"Dàtti una calmata, rifletti, non scrivere stronzate, e implora in ginocchio la clemenza della giustizia indiana!". Dopo Silvio Berlusconi, insultato per anni, Don Giorgio De Capitani prende di mira Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano detenuto in India insieme all'altro marò Salvatore Girone dal febbraio 2012 con l'accusa di aver ucciso un pescatore indiano. Dopo che il padre è stato colpito da un lieve ictus causato da "stress da prigionia", la figlia di Latorre si è scatenata su Facebook inveendo contro l'Italia ("Paese di merda, pensa più agli immigrati che a mio padre") e chiedendo ai connazionali di scendere in piazza e protestare per la liberazione del fuciliere. Pubblicazione di don giorgio de capitani. Gli insulti alla figlia del marò - Don De Capitani, rimosso dalla parrocchia di Rovagnate e ora a Dolzago (Lecco) a causa delle violente frasi spese contro Berlusconi, sulla propria pagina di Facebook ha scelto lei per spiegare cosa pensa del caso marò, prendendo di mira proprio la ragazza. "Ho letto i tuoi commenti deliranti contro l'Italia, gli italiani e così via. Sul momento, volevo scriverti una letteraccia. Poi mi sono detto: a che servirebbe?". In realtà, il prete quella letteraccia l'ha scritta eccome, anche se lui sottolinea di aver espresso "con calma" le sue considerazioni fregandosene "delle tue maledizioni o delle tue eventuali denunce". E così ecco qualche passaggio tra i più delicati: "Penso che tu sappia ciò che ha combinato tuo padre, non mi sembra che stesse per difendere la Patria italiana. I veri patrioti sono di ben altro calibro!". E ancora: "Questa storia dei marò mi sta annoiando e irritando per come viene pubblicizzata dai nostri mass media e gestita dalla politica". Al prete non è andato giù il viaggio lampo del ministro della Difesa Roberta Pinotti in India ("Cosa veramente allucinante! Da non credere!") e la sparata contro gli immigrati della figlia di Latorre: "Non accusare gli extracomunitari che non rispettano le leggi italiane! Tuo padre ha forse rispettato la legge indiana? Quando una persona è fuori dell'Italia chi è? Non fa parte degli extracomunitari?". Quindi il consiglio finale alla ragazza che da due anni attende con ansia di conoscere la sorte del padre: "Implora in ginocchio la clemenza della giustizia indiana". Qualcuno che da un uomo di chiesa ci si attenderebbe anche una preghiera.