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Eluana Englaro doveva morire in Lombardia, il decreto Formigoni illegittimo

Nicoletta Orlandi Posti
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La Regione Lombardia guidata all'epoca da Roberto Formigoni aveva l'obbligo di garantire la sospensione delle terapie a Eluana Englaro rimasta in stato vegetativo per quasi 18 anni. Il Consiglio di Stato, riporta l'Espresso, ha messo la parola fine, ieri pomeriggio, alla vicenda di Eluana costretta a essere trasportata in Friuli nel febbraio 2009 alla clinica La Quiete di Udine per vedere attuata la sentenza della Cassazione che autorizzava la sospensione del trattamento terapeutico e del sondino nasograstrico. Sentenza che invece la Lombardia si rifiutò di attuare con un decreto imposto dal governatore Roberto Formigoni che di fatto vietava la sospensione delle terapie che tenevano in vita la giovane donna su tutto il territorio lombardo. Una decisione, quella della Lombardia, che è stata dichiarata illegittima ieri dal Consiglio di Stato e che apre, inevitabilmente, anche il capitolo del risarcimento danni alla famiglia di Eluana che aveva tutto il diritto di morire in Lombardia.

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