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Garlasco, troppo poco dna sotto le unghie di Chiara Poggi

Matteo Legnani
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Non c'era abbastanza Dna nel materiale biologico rintracciato sui frammenti delle unghie di Chiara Poggi per poterlo comparare, con affidabilità scientifica, con quello di Alberto Stasi. È questo l'esito dell'esame che si è svolto nella sede del Dipartimento di scienza e salute dell'Università di Genova nell'ambito del processo d'appello-bis che vede imputato Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. I marcatori - In sostanza, spiega uno dei legali del giovane commercialista, l'avvocato Fabio Giarda, "dal Dna di Chiara è stato possibile rintracciare solo cinque marcatori, ma per avere un'affidabilità scientifica bisogna che ce ne siano almeno nove". I cinque marcatori "trovati" nel Dna che si trovava sulle unghie della ragazza sono tutti compatibili col profilo genetico di Alberto, ma potrebbero essere altrettanto compatibili con quello di altre persone. "L'esame non ha dato risultati significativi perché sono troppo pochi i marcatori", è la conclusione di Giarda. I pedali - Questo, dunque, l'esito dell'esame svolto nella sede del Dipartimento di scienza e salute dell'Università di Genova nell'ambito del processo-bis in cui Stasi è imputato per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Giarda, alla domanda su alcune foto scattate da un carabinieri nel corso di uno dei primi interrogatori al ragazzo, ha risposto: "Quando vedremo le foto dei graffi, se ci sono, le valuteremo. Ma agli atti non ci sono". E ancora: "Sulla camminata ho letto che ci sono risultati incompatibili con quelli che avevamo e che noi non conosciamo. Sulla bicicletta c'è il discorso dello scambio dei pedali che abbiamo già smontato". E ancora: "Non è assolutamente dimostrato che quelli fossero i pedali originali della Umberto Dei".

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