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Matteo Renzi contestato in Puglia: "Buffone, buffone"

Ignazio Stagno
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Nuova tappa, nuova contestazione. Un sit-in di operai e ambientalisti ha contestato il presidente del consiglio Matteo Renzi al suo arrivo nella prefettura di Taranto, dove ha partecipato ad un incontro sul caso Ilva. Alcune decine di manifestanti hanno urlato 'buffone, buffone' contro il premier e scandito lo slogan 'Taranto libera'. La protesta - Sulla rotonda del Lungomare, davanti alla sede della Prefettura di Taranto, è proseguita la contestazione di alcune decine di persone nei confronti del presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha partecipato a un incontro con il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, l'assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni, il viceministro Claudio De Vincentis, il presidente di Confindustria Taranto Enzo Cesareo, il presidente della Camera di Commercio Luigi Sportelli, i sindacati e le Rsu dell'Ilva. L'area è stata presidiata da un folto schieramento delle forze dell'ordine. "Disoccupazione devastante" - Nella sua visita in Puglia, il premier si è poi recato sul Gargano e nelle zone alluvionate, per poi atterrare a Bari dove ha inaugurato la Fiera del Levante, un'altra occasione per un discorsetto: "Oggi - ha attaccato - la crisi economica è globale, ma vede nell'eurozona un punto di difficoltà maggiore e vede l'Italia non ancora ripartita, non ancora rimessa in moto". Quindi una battuta sui dati relativi alla disoccupazione, definiti "devastanti". Frecciate all'Europa - Quindi un'altra battuta sull'Europa, che Renzi continua a punzecchiare: "O l'Ue torna a fare l'Europa o noi non abbiamo più futuro. Se noi facciamo quello che dobbiamo fare l'Ue non sarà più solo spread e indicatori economici". E ancora: "L'Italia è tra i pochissimi a rispettare il vincolo del 3% in Europa, bisogna smettere di vedere l'Europa come il nostro nemico, giudice o professore", e bisogna smetterla "di cospargersi il capo di cenere, convinti di essere salvati dalla Ue perché tra salva-Stati e salva-banche l'Italia sta dalla parte di chi mette e non di chi prende i soldi". Quindi anche un appello alle banche: "Finanzino l'economia reale". "Gargano non è chiuso per lutto" - Durante la visita a Peschici e le zone colpite dall'alluvione, Renzi ha dichiarato: "Il Gargano non è chiuso per lutto, ma è aperto ai turisti ed è nelle condizioni di essere quel capolavoro di bellezza che è". Quindi il ringraziamento alla Protezione civile e a chi ha prestato i soccorsi: "Questo è un elemento di forza straordinario". E ancora, il premier ha detto che di fronte alle emergenze "ci sono due modi di reagire: mettersi seduti ad aspettare, o reagire tenacemente e con determinazione, come stanno facendo le popolazioni del Gargano. Il governo farà la sua parte ma il governo da solo non sarà in grado di farcela se non incontra la forza e la determinazione dei cittadini".

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