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Lampedusa, un anno fa la strage dei migranti. Oggi si ricordano le vittime tra commozione e contestazioni

Nicoletta Orlandi Posti
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È stata la più grande catastrofe marittima del Mediterraneo. Un anno fa, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre, al largo di Lampedusa affondava una imbarcazione libica carica di migranti: 366 le persone morte (da Eritrea, Ghana, Somalia, Etiopia e Tunisia) nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Stamani sull'isola, alla commemorazione del naufragio, presenti una trentina di superstiti e i parenti delle vittime. Scene di disperazione al molo Favaloro dove un gruppo di superstiti del naufragio  avvenuto il 3 ottobre 2013, è arrivato per dipingere murales sui frangiflutti nel molo in cui un anno fa venivano sistemate le salme dei profughi morti nel naufragio. Fanus, 19 anni e Luam, 25, entrambe eritree guardando il mare hanno iniziato a piangere e gridare. Su uno scoglio è stato scritto: «RIP» su un altro «I miss you» e ancora «My love». Tanti anche i bigliettini lasciati per le vittime: «Chiedo che mio figlio torni a casa», «Sarete sempre nel mio cuore», «Vi chiedo scusa». Biglietti strazianti, altri pieni di speranza. Come quella di un uomo che scrive: «Vi porterò nel cuore, voi tutti fratelli e sorelle, vittime dell'indifferenza di persone egoiste».  Guarda le foto nella Gallery Immigrazione legale - All'aeroporto di Lampedusa si è svolto un incontro ai quali hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro degli Esteri Federica Mogherini e il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz che ha definito il naufragio del 2013 una «macchia sulla coscienza di europei». «Lampedusa - ha detto - è diventata il simbolo della tragedia, ma anche di solidarietà umana». Il presidente del Parlamento europeo non ha nascosto le difficoltà all'interno dell'emiciclo («dobbiamo lottare con persone stupide che ignorano la realtà») riferendosi all'avanzata di partiti conservatori e xenofobi dopo le ultime elezioni europee e ha poi aggiunto che per contrastare l'emergenza immigrazione «serve una partecipazione di tutti gli Stati nella ripartizione dei rifugiati». Il ministro Mogherini ha sottolineato l'importanza di «aprire canali legali d'immigrazione dalla Libia» e ha annunciato che il 27 novembre si terrà a Roma una riunione dei ministri dell'Interno e degli Esteri dell'Unione sull'emergenza. Mogherini ha spiegato che l'immigrazione sarà una «priorità» nel suo nuovo incarico di Alto rappresentante della politica estera europea. L'obiettivo di Frontex Plus è stato invece ribadito dal presidente della Camera: «Deve avere il chiaro mandato di fare salvataggi in mare - ha detto - perchè se riduciamo l'impegno di Mare Nostrum senza un altrettanto impegno chiaro e forte di Frontex Plus il numero dei morti è destinato ad aumentare». Boldrini ha lanciato un appello all'Europa: «Abbiamo bisogno di mezzi e uomini in mare per salvare vite umane, perchè il Mediterraneo è una frontiera europea ed è quindi giusto che ci sia l'impegno di tutti e che ci siano delle alternative alle carrette del mare». La contestazione - Non sono mancate le contestazioni, in particolar modo contro il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz da parte di un gruppo di militanti del cento sociale 'Askavusa'. Particolarmente duro il leader dell'associazione Giacomo Ferlazzo: «Questa è solo una pagliacciata. Vi dovete vergognare. I colpevoli siete voi. Voi state con i nazisti. Avete finanziato i nazisti in Ucraina. Non siete graditi». Altri militanti hanno poi iniziato a gridare: «Non dovete nominare i morti. Li abbiamo visti noi non voi. Ne ho viste tante, troppe. Basta ve ne dovete andare». Schulz stava per riprendere la parola quando è stato nuovamente contestato: «Non dovete parlare -dice Ferlazzo- vi dovete soltanto vergognare». E la presidente della Camera Laura Boldrini ha risposto: «Siamo un paese democratico», facendo riferimento alle contestazioni. E poi Ferlazzo e gli altri componenti del centro sociale sono stati allontanati dalla Digos. «Ce ne andiamo noi da soli perchè non vogliamo continuare ad assistere a questa pagliacciata».

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