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Il documento dell'Onu: lavorare meno per vivere meglio

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Luca Di Martino
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Lavorare di meno aiuta tutti. Lo si immaginava, e molti in questi anni si esposti per proporre proprie ricette e "cure" per rivoluzinare il lavoro. A questa teoria è giunta anche l'Onu e oggi, 3 ottobre, ha rilanciato sul sito dell'Ilo (International Labour Organization, ndr) un documento che elenca 5 buoni motivi per dimostrare che lavorare meno aiutarebbe le persone e l'ambiente a vivere meglio. Lavorare troppo fa male alla salute - "I costi di un lavoro massacrante, in termini di salute e sicurezza, sono sconcertanti", parola di Jon Messenger, il dirigente di Ilo. Morire per l'eccesso di lavoro in Corea del Nord e in Giappone si esprime un termine specifici: 'karoshi' e 'kwarosa' e nel vocabolario quotidiano, ricorrono spesso". Settimana corta creerebbe più lavori - Non solo incrementerebbe il lavoro, ma lo migliorerebbe. "Mentre alcune persona lavorano troppo, altre non lavorano affatto", spiega Messenger. "Per affrontare l'attuale crisi economica in Germania è stata varata la politica 'Kurzabeit' che prevedeva alle aziende di ridurre le ore anziché tagliare il lavoro. da cinque giorni, si potrebbe passare a quattro, e i vantaggi sarebbero molti". Lavorare meno aumenta la produttività - E' dimostrato che lavorare massicciamente diminuisce la produttività dei lavoratori. Che comporta a sua volta scarsa motività dipesa da una scarsa soddisfazione. Lavorare meno per l'ambiente - Non manca il fattore ambientale, ovviamente. "Si parla molto di rendere, o rivoluzionare, le nostre economie rendole più green. Mi chiedo perché non si parli di tagliare ore di lavoro, che porterebbe indispensabili risparmi energetici ambientali". Lavorare meno per essere più felici - Il fatidico punto della 'felicità'. Non essendoci una scienza che disciplina la felicità, Mr. Messenger ha menzionato alcuni studi. Anche se basterebbero testimoninanze umane, dagli studi emerge che avere più tempo da dedicare a se stessi, o per la famiglia, o i figli, migliorerebbe la vita stessa delle persone. Meno stress, meno ansie; più soddisfazioni, più 'felicità'. In conclusione, commenta Messenger, di ragioni per diminuire il carico di lavoro, ce ne sono, e ora sono intenzionalmente esposte. "Ridure di quattro giorni la vita lavorativa significherebbe agire per il buon senso, per una vita più salutare e per una società più sostenibile".

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