L'ultimo capriccio della casta: "No all'open space; vogliamo un ufficio a testa"
Mentre gli italiani pregano di non perdere il lavoro, i nostri onorevoli, che già hanno il posto assicurato, vogliono anche poterselo godere in tutto e per tutto. E' finita nell'ennesima fumata nera la riunione per discutere della proposta del questore della Camera Stefano Dambruoso di dismettere gli uffici dei deputati a partire dal 2015 e spostarsi in ambienti open space. Le denuncia di Andrea Vecchio - "Siamo parlamentari e dovremmo dare un indirizzo di misura e sobrietà alla nostra nazione. Eppure siamo così concentrati su noi stessi che non riusciamo neppure a cambiare degli uffici con dei moderni open space". Lo afferma il deputato di Scelta Civica Andrea Vecchio, che confessa "dispongo di un ampio ufficio a Palazzo Marini in via Poli. Due belle stanze al quinto piano. Tuttavia, posso testimoniare che il mio piano è pochissimo frequentato". Dunque perché tutta questa resistenza ad abbandonare locali che "costano ognuno 7 mila euro al mese solo di affitto, e abbracciare il co-working, come già si fa dal giornalismo alle aziende?" si chiede Vecchio. E conclude "gli uffici servono più per vantarci del nostro prestigioso ufficio nella Capitale, che a svolgere il nostro lavoro di deputati della Repubblica".