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Calendario Pirelli, la denuncia del Pd: "No a quell'immagine di donna, trovare il giusto equilibrio"

Gian Marco Crevatin
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"Chi ha fatto quel calendario ha sicuramente voluto mostrare un'immagine bella della donna, ma non può essere solo questa. E io, a titolo personale, non mi ci riconosco. Bisogna trovare il giusto equilibrio". L'indignazione a orologeria in casa Pd non si fa attendere, focalizza l'obiettivo e ci va giù duro: vittima questa volta del coro delle benpensanti, il malcapitato calendario Pirelli 2015, firmato da Steven Meisel, e presentato ieri mattina, 19 novembre, all'Hangar Bicocca di Milano. L'immagine della donna - L'accusa di sessismo arriva da un paio di deputate del Partito Democratico (Roberta Agostini e Micaela Campana). L'agguerrita Agostini, intervistata nella trasmissione Klauscondicio, commentando i dodici scatti di Meisel (non esattamente uno sprovveduto, al contrario, uno dei più celebri fotografi di moda al mondo: Vogue, Vogue Italia e L'Uomo Vogue e autore per Madonna degli scatti presenti nel libro Sex) coglie la palla al balzo e sul celebre calendario, si concede un paio di giudizi spigolosi e non del tutto richiesti: bisognerebbe puntare, a sentir la democratica, di più sulle "donne che lavorano alla guida di automobili, donne a capo di aziende del nostro Paese". La Moretti "Lady Like" - Giudizio legittimo, se non fosse che proprio ieri, la collega di partito, la renziana convinta Alessandra Moretti, aveva rimproverato a Rosy Bindi uno "stile troppo austero che mortificava la bellezza, la capacità di mostrare un volto piacente" e di converso aveva esaltato il nuovo corso delle piddine in quanto "Io (la Moretti, ndr), la Boschi, la Madia, abbiamo uno stile 'Lady Like' - aveva confessato la democratica a CorriereTv - noi dobbiamo e vogliamo, essere belle, brave, intelligenti ed eleganti." Quale sia questa benedetta "immagine della donna" in casa Pd non è ancora chiaro del tutto, nè ci appare estremamente limpido il carattere di questo "giusto equilibrio", ma tant'è. "Io vado dall'estetista ogni settimana: faccio ogni cosa, le meches, la tinta...vado a correre..." sembrerebbe in effetti cozzare con la visione rampante antisessista della Agostini in tenuta anti-Pirelli, sia con quella "austera" della Bindi "che mortifica la bellezza, incapace di mostrare un volto piacente". Noi, fossimo la Moretti, in tempi di minoranze interne agguerrite, un occhio al sessismo (democratico) di ritorno staremmo attenti.  

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