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Genova, alluvione 2011: indagata per falso l'ex sindaco Pd Marta Vincenzi

L'accusa dei pm: coi suoi collaboratori avrebbe falsificato due verbali. Lei: "Non sapevo nulla, mi sono fidata"

Giulio Bucchi
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Calunnia e falso: l'ex sindaco Pd di Genova Marta Vincenzi è indagata per la gestione della terribile alluvione del 4 novembre 2011 in cui morirono sei persone. A quanto riferisce il Secolo XIX, secondo i pm genovesi l'ex sindaco e il suo staff di tecnici e amministratori, tutti già iscritti nel registro degli indagati, avrebbero fabbricato dei verbali farsi per scagionare da ogni responsabilità l'amministrazione. "E' stato duro rivivere quei momenti, ma sono serena - ha ripetuto ieri la Vincenzi dall'uscita dalla Procura, dove è stata ascoltata dai magistrati - . Ho visto cose, atti di cui non ero a conoscenza". Come dire: l'ex primo cittadino si è fidata troppo di chi le stava intorno. "Mi sono fidata dei collaboratori" - La linea difensiva della Vincenzi, però, non convince i magistrati. Nel mirino ci sarebbero almeno due verbali. Il primo avrebbe letteralmente "inventato" la presenza di un volontario della Protezione civile appostata sul torrente Fereggiano poco prima che le acque debordassero (presenza obbligatoria, da regolamento), quando la sentinella era da tutt'altra parte. Altro "falso" l'ora della dell'esondazione del torrente: non alle 12.53, la verità, ma le 12.15. Particolari finalizzati ad "evitare responsabilità politiche e penali a Palazzo Tursi e alla Protezione civile". "In quelle ore mi è venuto in mente di tutto, ma l'ultima cosa cui potevo pensare era di manomettere delle prove. La mia testa era altrove. Alle scelte che avevo preso, compresa la mancata chiusura delle scuole", confida la Vincenzi in un rigurgito di rimorso. Il 4 novembre dell'ex sindaco si divise tra un convegno in mattinata, il blitz in prefettura e l'arrivo alla centrale operativa al Matitone. E sulla presunta riunione della falsificazione dei verbali. l'ex sindaco giura: "Non ho mai partecipato ad alcun incontro di quel genere. Ho appreso il dettaglio di quanto accaduto dai miei collaboratori. Mi dissero che era andata così, mi sono fidata". 

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