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Libia, attaccato peschereccio siciliano Uomini armati sequestrano l'equipaggio

Nicoletta Orlandi Posti
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Un peschereccio siciliano è stato attaccato e sequestrato da uomini armati che lo hanno abbordato con un grosso rimorchiatore, in apparenza senza contrassegni militari. Si può supporre perciò che si tratti di un atto di pirateria. Il motopesca Airone, di Mazara del Vallo (Trapani) si trovava a 40 miglia dalla costa di Misurata quando è stato dirottato. A dare l'allarme via radio alla Guardia costiera è stato l'equipaggio di un altro peschereccio siciliano che si trovava nella stessa zona. "Siamo estremamente preoccupati perchè ancora non riusciamo a capire se si tratti di pirateria o del sequestro da parte di militari", ha detto all'Agi il presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo. "Abbiamo contattato il ministro della Pesca del governo di Tripoli, che non era ancora informato dei fatti", ha aggiunto Tumbiolo, secondo cui la situazione non è chiara anche perchè nella zona del sequestro "incrociano tuttora rimorchiatori e motoscafi libici senza insegne di riconoscimento". A bordo del motopesca Airone si sono sette uomini di equipaggio, compreso il comandante Alberto Figuccia. Due degli sei marittimi sono di Mazara del Vallo e gli altri quattro tunisini. Militari a bordo - Qualche ora dopo Tumbiolo ha annunciato: "Abbiamo appena saputo che ci sono diversi militari libici a bordo del peschereccio siciliano sequestrato la notte scorsa a 30 miglia da Misurata. Non solo, il peschereccio è  seguito da un rimorchiatore pieno di militari, sempre libici, che hanno anche delle telecamere. Siamo davvero preoccupati. È una manovra per noi incomprensibile". Il Presidente del Distretto della Pesca, che sta seguendo l'evoleversi della situazione dopo il sequestro del peschereccio Airone ha aggiunto che "il peschereccio sta raggiungendo Misurata. Si tratta forse di una provocazione, non capisco. Ho anche allertato il ministro libico  che non sapeva molto".  Verso Lampedusa - Il peschereccio è già in fuga verso Lampedusa, a quanto dicono le notizie apprese via radio. Nella notte del 16 aprile era stato assaltato da miliziani libici, due di loro sono saliti a bordo per una perquisizione, ma l'equipaggio si è ribellato rinchiudendoli nella stiva. Personale della Marina militare è salito a bordo e ne ha assunto il controllo, ha detto lo Stato maggiore della Difesa. Resta da chiarire il perché i militari libici abbiano sequestrato i marinai per dirigersi poi verso Lampedusa.

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