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Profughi, il Viminale cerca 6mila posti letto. La mappa dell'accoglienza

Nicoletta Orlandi Posti
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In tutto da venerdì sono arrivati in Italia oltre 24 mila migranti. Un altro milione, secondo le stime della Dda di Palermo, è in procinto di partire dalla Libia. Tanti disperati per i quali bisogna predisporre l'accoglienza e trovare una sistemazione. Compito che spetta al capo dipartimento dell'Immigrazione, il prefetto Mario Morcone, che coordina l' assistenza di 81 mila immigrati tra adulti e minori, e che sarà ascoltato oggi in commissione al Senato. Da parte sua il Viminale, secondo l'anticipazione del Corriere, oggi predisporrà, in collaborazione con l'Anci e le Regioni, il piano di distrubuzione regionale dei profughi, e subito dopo chiederà, con una circolare che probabilmente sarà inviata già domani, altri 6.000 posti, dopo i 6.500 chiesti ai prefetti con la circolare di poco meno di dieci giorni fa. Piemonte - In Piemonte dall'inizio dell'anno i nuovi arrivi sono stati 1.671, che hanno portato le presenze complessive a quota 3.310. Numeri esaminati Sergio Chiamparino e Piero Fassino, rispettivamente presidente della Conferenza delle Regioni e dell'Anci nel corso di una riunione a cui hanno preso parte prefetti e rappresentanti di tutte le province al termine della quale è stata inviata una lettera a Matteo Renzi e Angelino Alfano con la proposta di una cabina di regia nazionale a Palazzo Chigi. Da Torino arriva anche però anche un'altra richiesta: "In questi mesi abbiamo già accolto con grande disponibilità e generosità migliaia di profughi", sottolinea Fassino. "Ora stiamo ragionando con tutti sindaci per gestire questa nuova emergenza. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di fare la nostra parte il che significa prima di tutto avere spazi per la prima accoglienza". L'idea è quella di utilizzare le caserme, che Fassino definisce "gli spazi più grandi e adeguati". "Per questo - conclude - chiediamo al Governo di poter utilizzare quelle dismesse". Lombardia - A Milano - dati di Palazzo Marino - sono 57.752 i profughi passati nelle strutture comunali in un anno e mezzo, 1.100 sono arrivati nelle ultime due settimane, 360 negli ultimi tre giorni. Il capoluogo lombardo, nonostante i centri di accoglienza siano pieni, intende fare la sua parte e sta organizzando un ulteriore piano per i profughi in arrivo in questi giorni in città aumentando i posti in via Corelli, l'ex Cie dato al Comune dal Ministero dell'Interno per l'accoglienza temporanea. In più sono stati messi a disposizione seicento posti letto tra le strutture convenzionate e le brandine di nuovo aperte nelle palestre. Una quarantina di eritrei si sono arrangiati a dormire stesi sul marmo del mezzanino in stazione Centrale, una delle porte di Expo che verrà inaugurata tra una settimana. Toscana - Nella provincia di Siena, sono stati individuati 16 centri temporanei di accoglienza profughi, per un totale di 314 posti. La prefettura spiega però che "in nessun centro si possono superare le 35 unità e in ciascun comune è fissato il limite massimo di 70 ospiti. Per ragioni di necessità urgente si può avere una temporanea maggiorazione fino al 20 per cento". Attualmente sono 273 i profughi ospitati nei 16 centri, che si trovano in 10 comuni della provincia: Chianciano Terme, Chiusi, Colle Val d'Elsa, Monteriggioni, Monticiano, Piancastagnaio, Poggibonsi, Sarteano, Siena, Sinalunga, mentre è in corso di verifica il centro da aprire in San Giovanni d'Asso. Il vicepresidente della Regione Toscana, con delega al welfare, Stefania Saccardi ha ricorda che ad oggi "le presenze di profughi in Toscana sono 2700, più 700 nel circuito Sprar. Siamo sulle 3500 presenze a fronte dei 7 mila che sono arrivati, quindi il 50% ha lasciato il nostro Paese". Veneto - Il Viminale ha assegnato con le varie ripartizioni 3.742 immigrati alla regione Veneto, con percentuali diverse a seconda degli abitanti residenti in ogni provincia. Di questi, ad oggi, risultano presenti nelle strutture temporanee 2.677 persone (Vicenza la provincia che ne ha di più, 503, Rovigo quella che ne ha di meno, 163). Tuttavia gli immigrati 'transitati' con certezza in Veneto tra il 2014 e il 2015 - dati aggiornati ad oggi - sono stati 7.667. Quasi cinquemila di costoro non risultano in sostanza più presenti nelle strutture temporanee; si sono probabilmente allontanati per altre destinazioni, ma di loro non si hanno in pratica più notizie. Da parte sua il presidente del Veneto, Luca Zaia è categorico: "Il Veneto dice no ad altri arrivi". Alto Adige - "Le tragedie che colpiscono centinaia di profughi nel Mediterraneo impongono anche all'Alto Adige di non sottrarsi alle responsabilità umanitarie e di confermare l'impegno alla solidarietà", ha dichiarato il governatore Arno Kompatscher ribadendo la volontà di proseguire nell'accoglienza individuando assieme ai Comuni le strutture necessarie. Kompatscher ha ricordato i progetti di cooperazione allo sviluppo curati dalla Provincia di Bolzano, ad esempio nel nord della Siria, dove si sta realizzando una scuola, oltre all'attivazione di strumenti di formazione per insegnanti, chiamati a gestire traumi e situazioni di emergenza. Finora i profughi accolti dall'Alto Adige sono 420 distribuiti in quattro strutture

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