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Omicidio Loris, il tariffario della famiglia Panarello: quanto prendono per andare in tv

Federica Scano
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Non si placano le polemiche sull'omicidio del piccolo Loris. Alla diatriba giuridica si unisce quella "comunicativa". Sotto la lente d'ingrandimento sono finiti anche i rapporti tra i media e i familiari di Veronica Panarello, rapporti sospetti e, parrebbe, lucrosi. Secondo gli investigatori, infatti, alcune partecipazioni alle trasmissioni televisive dei parenti della mamma, sospettata di omicidio, "avrebbero avuto un fine economico", ma anche quello di "convincere l'opinione pubblica dell'innocenza di Veronica", oltre a "un presenzialismo marcato" di qualcuno degli invitati.  Ospitate strapagate - "È come se ci dessero uno stipendio", si legge nella trasposizione delle intercettazioni della madre e della sorella di Veronica. Tremilacinquecento euro ad intervista, duemila euro per la presenza a Domenica Live, "regalini" di vario genere e persino il pagamento di cure mediche. Il tutto è raccolto nel prezzario che i magistrati hanno stilato per le loro interviste televisive pilotate. Le forze dell'ordine di Ragusa che indagano sulla morte del piccolo hanno diffuso inoltre un'informativa sugli atti dell'avviso della conclusione delle indagini della Procura, nella quale si legge: "Gli stessi appaiono più interessati a conquistare il giudizio popolare attraverso i media che, piuttosto, proporre al giudice competente le tanto asserite prove tramite le quali Veronica potrebbe essere scagionata".

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