Sardegna, morti tre operai
alla raffineria di Moratti
Tre operai sono morti questo pomeriggio intorno alle 14 all'interno degli impianti della raffineria Saras a Sarroch (Cagliari), una delle più grandi e complesse in Europa. I tre si trovavano in un ambiente chiuso che si sarebbe saturato di esalazioni tossiche e sarebbero morti per intossicazione da azoto, che è letale inpochi minuti. Due delle vittime sono originarie di Villa San Pietro,paese a 30 chilometri da Cagliari e pochi chilometri dagli impiantidella Saras. Da quanto si è appreso, i tre operai erano dipendenti della Comesa, unaditta esterna che lavora per la Saras che ha in appalto alcuni lavoriall'interno della raffineria. In queste settimane gli impianti sonointeressati da una serie di interventi di manutenzione programmata. Le tre vittime sono: Bruno Muntoni, 52 anni, sposato e padre di tre figli;Daniele Melis, 26 anni, e Pierluigi Solinas, di 27, erano di Villa SanPietro, paese a 30 chilometri da Cagliari e pochi chilometri dagliimpianti della Saras. Domani la raffineria resterà chiusa: Cgil, Cisl eUil hanno proclamato uno sciopero di otto ore. «Non sappiamo se l'accumulatore dove i treoperai sono morti fosse stato bonificato», spiega Marongiu, segretario della Camera del lavoro di Cagliari, «certo, ilgas che li ha uccisi non doveva essere presente al momento del loroingresso della zona di accumulo, dove si svolge un particolare tipo dilavorazione sul gasolio». «La raffineria è un luogo ad alto rischio,non è prima volta che succedono incidenti mortali, ma mai erano statidi questa gravità. È un incidente gravissimo - ha detto il segretariogenerale della Cgil sarda, Enzo Costa - ma nessuno parli di fatalità,la pericolosità del sito era ampiamente nota». Fondata da Angelo Moratti - Il sito dista circa 20 Km da Cagliari. La Saras è stata fondata da Angelo Moratti nel lontano 1962. Adesso è guidata dai suioi eredi, Gianmarco e Massimo Moratti, rispettivamente presidente e amministratore delegato dell'azienda. La società si occupa di raffinazione petrolifera e l'impianto di Sarroch lavora circa 300.000 barili al giorno, cioè il 15% dell'intera raffinazione in Italia. Il film-inchiesta - Solo pochi mesi fa, a gennaio, la Saras di Sarroch era stata “protagonista” del documentario “Oil”, un film – inchiesta che denunciava i rischi per la sicurezza degli operai all'interno dello stabilimento. Prodotto e diretto da Massimiliano Mazzotta, la pellicola di settanta minuti metteva in relazione la percentuale di decessi dovuti a malattie tumorali nella zona industriale attorno alla raffineria: motivo per il quale la struttura sei giorni fa era finita sotto la lente delle procura di Cagliari. Fini: la sicurezza sul lavoro è questione ancora aperta - Pochi istanti prima che avvenisse la tragedia, il presidente della Camera Gianfranco Fini era intervenuto al convegno “Il lavoro che cambia” a Montecitorio, affermando: "La questione della sicurezza sui posti di lavoro rimane drammaticamente ancora aperta, soprattutto per determinate categorie maggiormente a rischio". Una volta informato di quanto accaduto in Sardegna, ha ripreso la parola: Apprendiamo dell'ennesima tragica notizia . Si tratta, secondo le prime ricostruzioni, di tre lavoratori che stavano lavorando in un ambiente chiuso, saturato da esalazioni. Credo sia doveroso per tutti alzarsi in piedi e commemorarli come si deve". Il cordoglio di Napolitano e Cappellacci - Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, nel pomeriggio si è recato sul luogo della tragedia: "Personalmente e a nome dell'intero esecutivo regionale sono profondamente addolorato per quanto accaduto oggi negli stabilimenti della Saras. Desidero esprimere il mio cordoglio e vicinanza alle famiglie degli operai deceduti nel tragico incidente avvenuto nelle raffinerie di Sarroch". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Firenze per un convegno su Galileo Galilei, si è informato, tramite il prefetto di Cagliari, dell'incidente sul lavoro avvenuto nella città sarda. Il capo dello Stato ha chiesto notizie al prefetto su quanto è accaduto nella raffineria Saras, e ha espresso partecipazione e vicinanza alle famiglie delle vittime. In particolare, secondo quanto si apprende, il presidente è rimasto molto colpito anche dalla circostanza in cui si è consumata la tragedia e dal gesto di generosità di due operai nei confronti di un terzo che è costato loro la vita. I Moratti in viaggio per la Sardegna - Intanto il presidente e l'amministratore delegato della Saras, Gianmarco e Massimo Moratti, hanno già programmato di raggiungere l'isola. Massimo Moratti, che era fuori Milano, è rientrato nel capoluogo lombardo con il fratello.