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Il Papa continua a picconare la Chiesa:"Il Concilio è stata un'occasione persa,ora si faccia sul serio per cambiare le cose"

In Vaticano regna il terrore

Ignazio Stagno
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        "E' un dono per me poter vedere il mio clero, il clero di Roma, prima di lasciare il ministero petrino. Sono molto grado per la vostra preghiera. Anche se mi ritiro in preghiera so che voi sarete vicini a me, anche se per il mondo rimango nascosto", così Benedetto XVI ha salutato i sacerdoti della curia romana, questa mattina, nell'aula Paolo VI. Un saluto che è servito, ancora una volta, per capire meglio i motivi delle sue dimissioni. Ratzinger ha parlato in maniera polemica del Concilio vaticano II. Secondo il Pontefice in quel caso si è persa un'occasione. E il messaggio del rinnovamento mai avvenuto sembra un'altra picconata a quel sistema porporato che Ratzinger forse ha provato a cambiare. "Cinquanta anni fa, mentre i padri conciliari erano chiusi nella Basilica di San Pietro, era in atto a Roma anche un Concilio dei media, un Concilio quasi per sè. E tramite i media è arrivato al popolo non quello dei padri, che era il Concilio della fede che cerca la parola di Dio, ma quello dei giornalisti che non si è realizzato nella fede ma nelle categorie dei media fuori della fede, con al centro l'ermeneutica politica. Tante calamità: miserie, seminari e conventi chiusi".    Concilio occasione perduta - "Il Concilio virtuale - ha spiegato - era più forte di quello reale". Un Papa critico che non ha risparmiato stoccate a quella chiesa che ha ignorato il messaggio innovativo di quel Concilio. "Quell'appuntamento è stato visto come una lotta di potere tra diverse posizioni della Chiesa. E hanno preso posizione con quello che era più vicino al loro mondo, chiedendo una delocalizzazione del potere, che passava dal Papa alla sovranità popolare. Per loro era questa la parte da promulgare e aiutare, una tendenza che si fondava storicamente. La sacralità, dicevano, è pagana, Cristo è morto fuori dalle porte del Sacro, va esaltata la profanità del culto come partecipazione comune. Concetti - ha osservato Benedetto XVI - nati in una visione del Concilio fuori dalla sua propria chiave della Fede, basati sulla Scrittura come su un Libro storico da trattare storicamente e nient'altro".   Per Papa Ratzinger, nell'Anno della Fede, si può però realizzare una vera riforma della Chiesa: il  Concilio virtuale si perde e si rompe, quello della Fede appare come la vera forza". "Dobbiamo - ha esortato rivolto ai preti di Roma - lavorare per questo nell'anno della Fede". Il Papa detta già l'agenda. Non sarà più pontefice dal 28 febbraio. Ma da come parla, a quanto pare forse lui non voleva davvero lasciare il Soglio di Pietro.         

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