Furti d'auto col portatile. Il trucco: basta una connessione
Bastano un computer, un cellulare e una centralina. E qualsiasi tipo di auto, dall'utilitaria alla fuoriserie, finirà nelle mani dei ladri. La nuova frontiera dei furti di macchine è stata scoperta ad Arzano, vicino a Napoli, dove Gioacchino Piscopo, 33 anni e un passato di delinquenze, è stato arrestato dai carabinieri mentre tentava di rubare una Smart aiutato da un complice. Il ladro digitale, che di tecnologia ha poi detto di non saperne proprio nulla, aveva con sé un potente computer che, attraverso un cellulare, era connesso alla rete. Da quel pc, Piscopo faceva ogni cosa necessaria per rubare le macchine. Lo stratagemma - Funzionava così: si sceglieva quale modello rubare e si collegava il portatile al sito della casa costruttrice. Poi il ladro, aiutato da un complice, forzava la macchina con la classica chiave a T, usata da sempre per scassinare le portiere. Poi, non appena entrava nel veicolo, il ladro staccava i contatti della centralina della vettura e collegava la sua scheda dove aveva già configurato tutte le informazioni. E la macchina partiva. Il metodo usato è stato ricostruito dagli inquirenti grazie ai numerosi siti di auto che comparivano nella cronologia del computer del ladro che non ha fatto in tempo a cancellarli tutti. La tentata fuga - Piscopo e il suo complice usavano una vecchia Opel Astra come macchina d'appoggio per i loro furti e proprio questo dettaglio ha incuriosito le forze dell'ordine che hanno visto una Smart viaggiare praticamente attaccata alla vecchia auto. Quando hanno imposto alla piccola macchina di fermarsi, il ladro è sceso velocissimo e si è lanciato sull'auto del complice. Ma la sua fuga è fallita ed è così stato arrestato. Il complice invece, è riuscito a scappare. E ora, il ladro che ha rivoluzionato la tecnica del furto d'auto, non ha più davanti a sé un computer, bensì un anno e mezzo di reclusione.