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Calabria devastata dal maltempo: pioggia e frane. Torrenti esondati, cancellata la ferrovia

Giovanni Ruggiero
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Territori devastati, modificati nella loro forma e nel loro assetto, segnati da frane e allagamenti. Dopo quasi 48 ore di pioggia continua e insistente, la Calabria deve fare i conti con i danni ingenti creati da una perturbazione che continua ad imperversare e che, secondo l'Arpa Calabria, resterà attiva fino a domani pomeriggio. In uno scenario da codice rosso, il simbolo di quanto accaduto è nei binari della ferrovia appesi nel vuoto, nel Reggino, dopo che l'esondazione del torrente Ferruzzano ha cancellato, letteralmente, la terra sui cui poggiava la ferrovia ma anche la strada statale 106. Il mare, distante poche centinaia di metri sembra essere ora un tutt'uno con la zona allagata, offrendo l'immagine di una devastazione che, solo per puro caso, non ha creato nuove vittime. Nella mattinata di domenica, però, è stato ritrovato il corpo del quarantatreenne Salvatore Comandè, travolto da un torrente in piena, sabato sera, sempre nel Reggino, mentre attraversava un pontino in auto insieme alla figlia di 17 anni, miracolosamente illesa. La furia delle acque lo ha trascinato per centinaia di metri, senza lasciargli scampo. Ed è proprio la fascia ionica della provincia di Reggio Calabria quella maggiormente colpita. Oltre alla violenza della pioggia risulta parzialmente isolato l'abitato di Bruzzano Zeffirio, ma sono molte le contrade in cui è impossibile accedere. Per questo nella Prefettura di Reggio si è riunito il Centro coordinamento soccorsi presieduto dal prefetto Claudio Sammartino, il quale ha sottolineato che «la situazione è molto critica». Il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, è in costante contatto con lo stesso prefetto di Reggio, così come anche il presidente della Regione, Mario Oliverio, sta seguendo l'evolversi della situazione. A Reggio - Nella città di Reggio, solo lambita dalla perturbazione, si è rotta la conduttura per l'acqua potabile e questo provocherà disagi per diverse ore, vista l'impossibilità ad intervenire con urgenza. La statale 106, che attraversa la fascia ionica calabrese, è chiusa o parzialmente percorribile in più punti lungo tutto il tracciato che va dal Reggino al Crotonese, con il tratto del Catanzarese colmo di detriti, fango e acqua in più punti. Analoga situazione lungo tutte le arterie principali e secondarie della fascia ionica. In provincia di Catanzaro è il Soveratese a segnare le maggiori preoccupazioni. Molte le frane anche nei centri abitati e intere zone risultano isolate lungo il corso dell'Ancinale, esondato in più zone. Nella sola area di Chiaravalle, l'Arpacal ha registrato 600 millimetri di pioggia nelle ultime 48 ore. Nel Vibonese è stata evacuata un'abitazione a Nardodipace, mentre un'altra casa, per fortuna disabitata, è crollata nel Crotonese, nel comune di Cotronei, portando però all'evacuazione di un immobile adiacente. Paura anche nel Cosentino, dove la fascia ionica è stata bersagliata dalla pioggia sin dalla giornata di ieri. In questo caso, tra le tante criticità, l'abitato del comune di Oriolo sembra quello più in crisi per via delle frane che, in alcuni casi, minacciano anche abitazioni. A tutto questo si aggiungono i danni provocati dalle violente mareggiate che hanno divorato porzioni di territorio edistrutti interi tratti di lungomare sia nel Catanzarese che nel Reggino, con conseguenze anche per molte strutture balneari. Dal canto suo, l'Arpa Calabria ha prorogato lo stato di allerta, con codice rosso, per la zona centrale e meridionale dello Jonio fino a domani pomeriggio, quando il tempo dovrebbe progressivamente migliorare. Solo allora sarà possibile tracciare un bilancio definitivo dei danni, nella consapevolezza che la provincia di Reggio Calabria e quella di Catanzaro dovranno ancora affrontare una notte da codice rosso.

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