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Vatileaks, il cardinale Versaldi: "Papa Francesco? Come Ratzinger..."

Andrea Tempestini
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Vatileaks è tornato. Una nuova tempesta si è abbattuta sul Vaticano. Per Papa Francesco continua la corsa a ostacoli, tra soffiate, arresti nella Santa Sede, le voci sulla sua malattia e una fronda che si oppone al suo pontificato. A fare il punto della situazione, intervistato da Il Messaggero, è il cardinale Giuseppe Versaldi. "Non mi faccia parlare, sono addolorato", premette. Su monsignor Vallejo Balda, il corvo finito in cella, spiega: "Ho lavorato per alcuni anni con lui nello stesso organismo economico. Sono stupefatto di quello che è accaduto, mi creda. Questo ragazzo l'ho ammirato per la sua competenza e per l'esperienza che aveva maturato". Non se lo aspettava? "Quello che è accaduto è terribile". E ancora: "Il tradimento al Papa è la cosa peggiore. Mi spezza il cuore". Il Cardinale aggiunge: "Sono angustiato per la Chiesa e, naturalmente, per Francesco che guida un corpo fatto di membra non sempre sane". Le ragioni di tanti veleni? "La considerazione che mi viene da fare è ovvia e sotto gli occhi di tutti. Sia Benedetto XVI che, adesso, Papa Francesco hanno avviato una riforma che man mano che va avanti incontra ostacoli. Ci sono resistenze". Versaldi non si riferisce soltanto alla riforma economica: "L'attuale pontefice ha ripreso in mano tante cose avviate precedentemente. Io sono stato testimone di quanto svolto precedentemente e delle tante cose che si stanno facendo adesso. Ho assistito, e assisto, alla volontà decisa di riformare". Bergoglio, dunque, come Ratzinger, almeno secondo Versaldi, che parla anche della lobbista Francesca Chauqui: "L'ho incontrata qualche volta quando veniva a lavorare da Vallejo, perché la Cosea aveva sede nella stessa prefettura". Dunque si torna sul Papa. Viene chiesto a Versaldi se, a suo parere, le indagini andranno avanti ancora: "Penso e spero di sì - risponde -. Francesco non è uno che si forma di fronte agli ostacoli".

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