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Un microchip su tutte le biciclette. Arriva la legge contro i ladri: le sanzioni

Giovanni Ruggiero
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Frenare i furti di biciclette con un microchip installato dentro il telaio. Lo prevede una proposta di legge in Parlamento depositata dal deputato Paolo Bernini del Movimento Cinquestelle, sviluppata con diverse associazioni del mondo del ciclismo e con la consulenza del comando provinciale della polizia di Milano e l'assessorato alla mobilità di Parma. Secondo i dati della Federazione italiana amici della bicicletta, ogni anno in Italia ci sono in media 320mila furti di mezzi a due ruote senza motore. La legge - L'iniziativa prende spunto dal sistema già in vigore per combattere il randagismo di cani e gatti e userebbe la stessa tecnologia. Se la legge venisse approvata, tutti i produttori di biciclette avrebbero l'obbligo di installarlo sui nuovi prodotti e sarebbe facoltativo invece su quelli già in circolazione. Entro un anno dovrà essere istituita una banca dati nazionale gestita dal ministero dell'Interno. Un database fondamentale per le forze dell'ordine che potrebbero così risalire in tempi brevissimi al legittimo proprietario della bici rubata. Le sanzioni - Chi vende biciclette senza microchip rischierà multe pari a 500 euro per ogni mezzo sprovvisto, rischierebbero invece fino a 700 euro i commercianti che non verificano l'effettiva installazione del microchip sulle bici. Chi è scoperto a rimuovere il dispositivo rischierebbe invece almeno 700 euro di sanzione amministrativa e la reclusione fino a tre mesi.

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