La folle difesa dell'untore Aids: ecco come facevo ma non sono un mostro
Si giustifica Valentino T., 31 anni, l'untore delle donne (almeno 16 più due uomini contagiati a loro volta dalle inconsapevoli vittime). Sapeva di avere l'Aids ma ha comunque avuto rapporti sessuali non protetti. Ieri, mercoledì 23 dicembre, è stato nuovamente interrogato in carcere a Roma. La sua difesa, riporta il Messaggero, oscilla tra la follia e l'inedia. Valentino sembra non rendersi conto della gravità di quello che ha fatto: "Non fatemi passare per un mostro", chiede al pubblico ministero Francesco Scavo: "In alcuni casi avrò agito d'impulso, forse con leggerezza. In altri però avevo avvertito le partner della mia sieropositività. Alcune ragazze le avevo messe in guardia. E comunque l' amore si fa sempre in due". Valentino ha un passato triste: padre sconosciuto, orfano di mamma dall'età di 5 anni. Crescendo è ossessionato dai rapporti intimi e dalle chat erotiche. Quando una sua vittima gli chiede se è sieropositivo lui nega tutto, le invia persino su whatsapp un falso certificato medico. Lei aveva fatto le analisi del sangue e aveva scoperto che era positiva al virus dell'Hiv. Ma anche quando Valentino riceve un avviso di garanzia continua ad avere rapporti a rischio. Lui, che è stato contagiato da una donna più grande di lui, dice: "Non volevo vendicarmi. Ora, però, ho capito i miei errori". Per la procura "era come preda di una foga bulimica di appagamento sessuale".