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Appalti, nomine e consulenze

Dossier choc sul Niguarda

Fabio Corti
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Il ministero dell'Economia ha rilasciato un dossier di oltre quattrocento pagine che getta ombre sinistre sui lavori di riqualificazione del Niguarda di Milano, uno dei principali poli ospedalieri lombardi. Nel fascicolo c'è la sintesi di tutti gli espisodi di malagestione che si sarebbero susseguiti nell'ultimo decennio: appalti irregolari, nomine illegittime e consulenze insolitamente elevate. Grande attenzione, in particolare, è riservata agli affari che ruotano attorno alla nascita del nuovo ospedale, operazione da oltre unmiliardo di euro che vede per protagoniste due società a capitale mistopubblico-privato: Nec Spa (considerata vicino a Comunione eLiberazione) e la Progeni Spa (legata alle cooperative rosse). «Siritiene che l'appalto in concessione per la riqualificazione delNiguarda, per come è stato preparato, progettato, finanziato, condottoe per come sarà eseguito e amministrato abbia costituito e prodotto ungrave danno patrimoniale alla Pubblica amministrazione» è scritto nelrapporto. Anche riguardo la costruzione del nosocomio sono emerse perplessità: vengono indicate contraddizioni, ambiguità e omissioni nel bando digara. Gli ispettori sollevano «forti perplessità sulla volontà diricerca di tutte quelle condizioni di trasparenza che avrebbero dovutocircondare un appalto di così lunga durata». Non solo: «Nellacommissione (incaricata d'assegnare l'appalto, ndr) non figura nessunmembro esperto in economia aziendale, una delle materie, se non l'unicamateria prevalente sulla quale sarebbe stata impostata la valutazionedelle società partecipanti».

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