Pioggia e freddo

Il fronte polare s’è incastratoEcco perché non arriva la primavera

Eliana Giusto

  di Alvise Losi Non è che ci abbia dato buca. È che, come tutte le giovani fanciulle, ama farsi aspettare. Solo che non è il primo appuntamento, e per capire il perché di un ritardo tanto prolungato non basta una delle solite scuse. E allora bisogna inventarsi una storia credibile. La Primavera è stata, come si dice in questi casi, trattenuta da cause  di  forza maggiore. Una in particolare: il terribile Fronte Polare, che non è un esercito clandestino ma un agente atmosferico. È lui che non vuole andarsene, quesi che si fosse incastrato dalle nostre parti, e le impedisce di sbocciare. Adesso bisogna dunque aspettare che arrivi l’eroe a liberarla, ché la colpa è anche un po’ sua. L’Anticiclone delle Azzorre ha - come dire - perso la coincidenza aerea, e si trova ancora in pieno Oceano Atlantico. Ma la situazione è in via di miglioramento e, tempo una settimana, il principe azzurro dovrebbe arrivare per ricacciare il Fronte Polare nelle sue regioni artiche. Intanto il Nord è sotto la pioggia e il sole tarda ad arrivare. Detta così sembra facile. Una favola da raccontare ai propri figli per spiegargli perché ancora non possono andare al parco a giocare. La situazione però è complessa, e gli esperti di meteorologia preferiscono non esporsi su previsioni a lungo termine. L’unico punto sul quale sembra siano disposti a dare rassicurazioni è il ritorno del bel tempo: si parla dell’inizio della seconda decade di aprile. Insomma, da metà mese tornerà il sole. Anche se, precisano i meteorologi, non è escluso il ritorno della pioggia, perché quando si parla di previsioni si valutano situazioni su scala generale che tendono a non stabilizzarsi subito. È certo però che il tempo debba cambiare e la seconda metà di aprile riserverà più belle giornate che brutte. Anche perché, stando alle statistiche, tra gennaio e marzo le precipitazioni hanno portato una quantità di acqua di un terzo superiore alla norma. Colpa proprio dell’assenza dell’Anticiclone delle Azzorre, che - come detto - in questo periodo dovrebbe già essere posizionato sul Mediterraneo a impedire una circolazione (detta zonale e che si muove in senso latitudinale) molto aperta alle correnti e alle precipitazioni. A guastare le feste è stato per l’appunto il Fronte Polare, che di solito scende a latitudini meridionali per portare l’inverno e poi risale per lasciare spazio all’Anticiclone e alla bella stagione. Quest’anno invece qualcosa si è inceppato e il Fronte Polare, che dovrebbe trovarsi a nord dell’Irlanda, è ancora tra il Mediterraneo e l’Atlantico. La prima conseguenza è la regressione dell’Anticiclone, che  ancora si trova fra Stati Uniti e Messico e stenta ad arrivare da noi. La seconda è che l’assenza dell’alta pressione non crea sull’Europa meridionale quel blocco di aria più pesante ad evitare l’ingresso delle arie fredde e a deviare verso nord le perturbazioni in arrivo da ovest. Gli esperti confermano però che entro una settimana tutto tornerà pian piano alla normalità. L’atmosfera è un sistema ciclico e non lineare, e ogni anno è diverso da quello precedente. Peraltro non è detto che, nonostante l’inverno prolungato, nei prossimi mesi ci si debba aspettare un’estate lunga e calda come quella del 2012. C’è anzi molto scetticismo da parte di alcuni meteorologi nei confronti dei colleghi che prevedono già l’andamento del clima fino ad agosto. C’è chi però si sbilancia, sulla base dei corsi e ricorsi storici. Ci sarebbero molte somiglianze tra questo inizio di anno e il 2010, quando dopo i primi mesi di piogge si ebbe un’estate torrida anche nell’Europa continentale, la più calda del decennio. Non resta che aspettare. Nel caso, sarà sempre possibile studiare i nuovi cambiamenti climatici e, sulla base di quelli, inventare una nuova fiaba da raccontare ai figli.