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Cittadinanza: la caricadei 730mila nuovi italiani della ministra Kyenge

Tanti sono nel nostro Paese i minori nati da immigrati stranieri che diventerebbero immediatamente connazionali se la proposta della ministra all'Integrazione fosse approvata

Matteo Legnani
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  Cittadinanza italiana ai figli di cittadini stranieri nati in Italia. Non ha certo fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi in pantofole, la neoministra dell'Integrazione Cècile Kyenge. Creando pure imbarazzo nel premier Enrico Letta, che in questi mesi sarà necessariamente alle prese con problemi un po' più urgenti e importanti per il Paese. Il quale Paese, se la proposta (ius soli) della ministra fosse accolta, si troverebbe in un colpo solo a contare la bellezza di 730.000 cittadini italiani in più (fermando il calcolo al 2011 poiché i dati anagrafici più recenti disponibili risalgono a quell'anno). Il calcolo lo ha fatto la Fondazione Leone Moressa, che da anni si occupa di immigrazione e di questioni ad essa connessi. E secondo la quale, nel 2011 sono nati quasi 80.000 bambini da genitori stranieri. Il 14,5%, del totale dei nati quell'anno nel nostro Paese. Nel 2002 la quota era del 6,2%. Tornando ai nati nel 2011, oltre la metà di questi nuovi cittadini si concentrano al Nord, il 38,2% nel Nord Ovest e il 29,2% nel Nord Est. A livello regionale, in termini assoluti, è sicuramente la Lombardia la regione in cui l'applicazione dello ius soli avrebbe più impatto, in quanto lì si concentrano oltre un quarto delle nascite, a seguire il Veneto e l' Emilia Romagna, rispettivamente con il 12,7% e il 12,3% delle nascite.  

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