Pier frena le donne in politica
"Non sono affatto incisive"
Di donne «incisive» non ne vede nessuna. Né al governo, né in parlamento, ragione per la quale il suo partito, l'Udc, ha deciso di non candidarne nemmeno una. E così, in barba alle ”quote rosa”, che Pier Ferdinando Casini bolla come «una sciocchezza», e alla tanto sbandierate pari opportunità, il leader dei centristi mette all'indice le donne in politica, suscitando le vibrate reazioni delle “signore” del Parlamento, colpite più nella professionalità, che nella femminilità. A creare il caso è stata una intervista rilasciata dal leader dell'Udc all'emittente radiofonica Radioradio. Non mi sembra», sostiene l'ex presidente della Camera, «che oggi le donne al governo siano un esempio di grandi conquiste femminili. Sono lì, speriamo che facciano bene il loro lavoro». Un auspicio che non serve certo a far calare la tensione. Anche perché Casini, nel tentativo di giustificare la mancanza di donne fra i parlamentari dell'Udc, si rifà alla cronaca di questi giorni. «Noi non abbiamo veline da portare in parlamento, per noi deve andare la gente che merita», afferma il leader centrista, «e non possiamo creare delle corsie preferenziali». Una giustificazione peggiore del male, a vedere le reazioni, nonostante la parziale rettifica serale: «Vogliamo donne in politica che brillino di luce propria e non di luce riflessa dei loro leader». Il danno però era già fatto... Enrico Paoli su Libero di mercoledì