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Gli italiani in cima alla classificadel turismo sessuale con minori

Il 30% delle bambine keniane vengono fatte prostituire: i clienti italiani sono i più numerosi

Nicoletta Orlandi Posti
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Il crescere del turismo di massa e dei voli a basso costo, rendono alla portata di molti un viaggio verso mete esotiche e lontane dal proprio Paese. Ma non tutti i viaggiatori hanno intenzioni solo culturali. Dall'ultimo rapporto reso noto dall'Ecpat Italia (l'organizzazione che in 70 Paesi del mondo lotta da sempre contro lo sfruttamento sessuale dei bambini) si viene a scoprire che gli italiani sono ai primi posti come clienti di bambini fatti prostituire in Paesi del Terzo Mondo. Negli ultimi anni, dati alla mano, Ecpat denuncia che proprio gli italiani hanno scalato pesantemente i primi posti di questa terribile "classifica", in Repubblica Dominicana, Colombia, Brasile. "Se prima in alcuni Paesi eravamo fra le prime 4-5 nazionalità, oggi siamo i più presenti in Kenya", spiegano Ecpat e Fiab che hanno lanciato la campagna che partirà domenica in 29 città "Un altro viaggio è possibile", per chiedere che i mondiali di calcio in Brasile siano a "impatto zero sui bambini".  L'identikit del mostro  - Secondo l'identikit del turista che va in cerca di sesso con minori realizzato da Ecpat l'età media si è abbassata (tra i 20 e i 40 anni); possono essere sposati o single, maschi o femmine (anche se la maggioranza sono maschi) stranieri o locali, ricchi o turisti con budget limitato. Possono avere un alto livello socio-economico o provenire da un ambiente svantaggiato. Lo studio distingue i turisti sessuali in tre distinte categorie: quelli occasionali (spesso in quel Paese per lavoro) sono la maggioranza ; poi ci sono i turisti abitudinari che acquistano residenze che abitano in alcuni periodi dell'anno; e i pedofili. Le ragioni - I motivi che inducono un turista sessuale ad andare alla ricerca di sesso da bambini e adolescenti per Ecpat sono diversi: tra questi "l'anonimato e l'impunità", ma anche la ricerca di nuove esperienze: classico di un "consumismo sessuale"; la discriminazione che sconfina nel razzismo; la difficoltà nello stabilire rapporti paritari con le donne; la falsa credenza che fare sesso con bambini sia a minor rischio Aids". Secondo stime dell'Organizzazione mondiale del turismo ogni anno almeno 3 milioni di persone partono per viaggi a scopo 'sessuale'. Un sesto di loro, tra quelli che arrivano in America Latina e nei Caraibi, è a caccia di bambini o adolescenti. I Paesi a rischio - Il Kenya è tra i paesi più a rischio: da 10.000 a 15.000 bambine che vivono nelle aree costiere di Malindi, Mombasa, Kalifi e Diani sono coinvolte nella prostituzione occasionale - fino al 30% di tutte le bambine fra i 12 e i 18 anni che vivono in quelle zone. Fra 2.000 o 3.000 bambine e bambini sono inoltre coinvolti nel mercato del sesso a tempo pieno. In Kenya, un rapporto Unicef, rileva che il 38% dei clienti dei minori fatti prostituire sono locali, seguiti dagli occidentali: italiani 18%; tedeschi 14%; 12% svizzeri; 8% francesi. Zone chiave: le province costiere di Malindi, Kilifi, Mombasa e Kwale. Anche la Repubblica Dominicana è a forte turismo sessuale: si stima ci siano almeno 25 mila bambini sessualmente sfruttati. La gran parte dei clienti sono locali. La percentuale di turisti e stranieri si aggira attorno al 15%. I paesi di origine più presenti, secondo le stime di Ecpat, sono Canada, Stati Uniti, Italia, Germania e Francia ed alcuni Paesi dell'Est Europa come Russia ed Ucraina.

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