Sentenza via media

Arriva il no definitivo, Amanda Knox non sarà presente al nuovo processo d'appello per l'omicidio della Kercher

Eleonora Tesconi

E' ufficiale, Amanda Knox non tornerà in Italia per il processo bis che la vede sul banco degli imputati insieme all'ex fidanzato Gabriele Sollecito per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. A riferirlo l'avvocato Luciano Ghirga (alla difesa insieme al collega Carlo Dalla Vedova), che, nei giorni scorsi, ha incontrato la sua assistita a Seattle. "La sua non è una sfida - afferma il legale -. Amanda si affida alla difesa tecnica dato che non capisce i meccanismi così violenti della giustizia italiana".  La difesa - La giovane americana seguirà il processo via media e tramite il resoconto dei suoi legali. Niente di anomalo secondo Ghirga, che ha sottolineato: "La Knox è libera e innocente, è padrona di stare dove vuole, ha più che rispettato la giustizia italiana, presiedendo a 86 udienze e tre interrogatori durati giorni". Poi il legale ha continuato: "Abbiamo avuto un incontro molto interessante su tutti gli aspetti tecnici  e lei ha ribadito la sua assoluta fiducia per noi avvocati. Non è vero che va in giro a baciarsi per strada: la verità è che è una ragazza molto stressata, non per sfiducia o fiducia. La sua vita è appesa anche alla sentenza . Adesso si è iscritta alla facoltà di scrittura, lavora tre ore in una biblioteca qualche giorno a settimana e vive in un appartamento vicino ai genitori". E poi, ''sul piano umano, l'incontro non poteva andare meglio''. L'accusa - Il legale della famiglia Kercher, l'avvocato Francesco Maresca, da par suo, fa sapere che la presenza di Amanda Knox al nuovo processo d'appello a Firenze sarebbe un atto dovuto in rispetto "alla Corte di Firenze e alla povera vittima di cui non si parla mai". Il penalista ha definito "inopportuno"  il movente addotto da Amanda per non presentarsi al processo, "di fronte a una sentenza importante come quella della Cassazione", che ha disposto di celebrare nuovamente il giudizio di secondo grado. "E' un diritto della Knox - ha detto Maresca - di essere contumace, ma questo suo atteggiamento di sentirsi vittima della giustizia è ormai intollerabile".