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Vittorio Feltri: la bestia musulmana che massacra sua figlia perché si è integrata in Italia

Andrea Tempestini
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Ormai il succo della notizia è noto e arcinoto. Pertanto non mi dilungo su particolari ininfluenti. A Macerata, diventata all'improvviso la capitale delle schifezze, una ragazza pakistana è morta sulla strada, travolta da un'automobile. Incidente? Non è ancora stato accertato. Invece si sa per certo che ella aveva denunciato per molestie - non sessuali - il padre. Il quale, risulta, non sopportava che la figlia vivesse all'occidentale ossia secondo stili italiani. Qualcuno dice che la menasse per redimerla; non siamo sicuri di ciò. Ma può darsi che le molestie di cui sopra si limitassero a pressioni psicologiche. Il problema di fondo è che un uomo decide di lasciare il Pakistan, dove evidentemente non si trovava meravigliosamente, ed emigra in Italia, che non è una colonia dell'Arabia Saudita, allo scopo di trovare un ambiente tale da consentire a sé e alla propria gente una vita migliore. Fin qui tutto normale. Una volta giunto nelle Marche, dopo un po', si accorge che la bambina, crescendo qui, si comporta esattamente come le fanciulle di casa nostra. E invece di essere contento che la propria erede sia incline a integrarsi nella nazione che la ospita, si incavola al punto da rimproverarla di brutto perché assume atteggiamenti e modi di fare simili a quelli delle sue coetanee maceratesi. In casa si crea un clima infernale, rimproveri, bisticci, tensioni. Al punto che la giovine, esasperata, denuncia il genitore bigotto e insopportabile. Poi la tragedia per il momento non chiarita nelle dinamiche: la denunciante crepa in circostanze misteriose. Distesa in mezzo alla carreggiata, travolta da una macchina, spira. Stabiliranno gli investigatori le modalità della disgrazia. Noi ci limitiamo a osservare che l'uomo intollerante ha molestato la figlia non in quanto la condotta di essa fosse contraria alla moralità corrente, bensì perché non si atteneva strettamente ai precetti islamici, pakistani in particolare. E questo è disgustoso. Tu, musulmano, abbandoni la tua terra per raggiungere la penisola, e lo fai per dare a te e alla famiglia un avvenire più roseo, poi ti inalberi poiché la bambina si adegua alla città in cui l'hai costretta a crescere? Allora oltre che crudele sei fuori di testa. Lei, a differenza di te ottuso, si integra come era auspicabile e merita rimbrotti e addirittura molestie? Ma sei normale, pakistano della malora, o vai ricoverato? Vieni qui, lavori, e ti stupisci constatando che noi siamo differenti da te nella mentalità? Sei stordito? Lo sei come tutti coloro, nostri compatrioti, i quali predicano l'accoglienza degli stranieri e non si rendono conto che i primi a rifiutarla sono gli stranieri stessi. di Vittorio Feltri

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