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Fastweb,18 condanne , quindici anni a Mokbel, assolto Scaglia

Si è concluso il primo grado nel processo per il maxiriciclaggio da due miliardi. L'Ad ha comunque scontato 1 anno ai domiciliari: "E' finito un incubo"

Ignazio Stagno
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Con diciotto condanne e sette assoluzioni si è concluso il processo di primo grado nel processo per il maxiriciclaggio transnazionale da due miliardi di euro, avvenuto tra il 2003 e il 2006, realizzato con un giro di false fatturazioni telefoniche. Lo ha deciso la I sezione del tribunale penale collegiale, presieduta da Giuseppe Vito Mezzofiore. Tra i condannati Gennaro Mockbel, assolti invece Stefano Mazzitelli, ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, e per Silvio Scaglia, già fondatore di Fastweb. Scaglia è stato 80 giorni in carcere a Rebibbia in custodia cautelare. Dopo di che nel 2010 gli sono stati concessi i domiciliari, scontati per quasi un anno. "La fine di un incubo" - Scaglia, presidente del Gruppo Pgm, holding che gestisce, tra l'altro, "La Perla" ed "Elite Group", fu arrestato il 13 febbraio 2010 e torno' in liberta' dopo un anno, dopo essere stato detenuto in carcere ed ai domiciliari. Oggi l'assoluzione per non aver commesso il fatto e perche' il fatto non costituisce reato. "E' stata una battaglia durissima - ha dichiarato Scaglia uscendo dal tribunale - che non doveva neanche iniziare. Un pensiero va alle tante persone che soffrono in carcere ingiustizie simili. Sono contento di aver avuto fiducia nella giustizia fino in fondo". Scaglia ha scontato in un paese di montagna con al fianco solo sua moglie. La giustizia ha sbagliato. Ma quei 365 giorni d'inferno resteranno a lungo nella memoria di Scaglia. 

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