Omicidio Loris Stival, Veronica Panarello condannata a 30 anni: "Lucida assassina"
La Corte d'assise d'appello di Catania ha confermato la condanna a 30 anni di carcere a carico di Veronica Panarello, accusata dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere del figlio Loris Stival, di 8 anni, ucciso a Santa Croce Camerina (Ragusa) il 29 novembre del 2014. Il collegio, presieduto da Rosario Cuteri, giudice a latere Stefania Scarlata, si è pronunciato dopo una camera di consiglio iniziata poco prima delle 13 e durata circa quattro ore e mezza. La richiesta di pena era stata formulata dall'accusa rappresentata dal sostituto procuratore generale Maria Aschettino. Il difensore Francesco Villardita aveva chiesto,invece, l'assoluzione per non avere commesso il fatto «anche per la contraddittorietà e insufficienza della prova». Era presente l'imputata. Dopo la lettura della sentenza che ha confermato oggi pomeriggio la condanna in appello a 30 anni di Veronica Panarello per l'uccisione del figlio Loris, la donna, nell'aula della Corte d'assise d'appello di Catania, è esplosa in un attacco d'ira e si è rivolta contro il suocero, Andrea Stival, che in passato ha accusato dell'omicidio: «Tanto prima o poi di ammazzo con le mie mani». «Da quello che abbiamo potuto capire un pò tutti - ha poi detto il difensore della donna, l'avvocato Francesco Villardita - Veronica ce l'aveva con il suocero che ritiene responsabile dell'omicidio del figlio. Dopo mi ha detto questa frase: 'Da adesso sconti non ce ne saranno più per nessuno dato che non ho avuto giustizia, la giustizia me la farò da sola. Quando uscirò dal carcere lo uccidero». Sono delle frasi che in un momento di sconforto ci possono stare anche se non possono giustificare. Dobbiamo comprendere il suo stato d'animo«