Ong, i trucchi insegnati agli immigrati per fingersi profughi
Non è vero che gli immigrati che sbarcano nel nostro Paese fuggono dalla fame o dalla guerra. Perlopiù arrivano da luoghi senza conflitti e in crescita. E non è vero che pagheranno le nostro pensioni. La verità è che si fingono profughi grazie ad alcuni trucchetti che gli insegnano le Ong. Leggi anche: "Sinistri insultatemi pure ma...". Salvini, il dato clamoroso sugli sbarchi di immigrati: tutti muti "I finti profughi, cioè la maggioranza assoluta dei richiedenti asilo, dimostra una grande fantasia nel ritenere plausibile qualsiasi difficoltà in patria per essere accolti dall'Italia e dall'Europa come profughi. Spesso storie inventate di sana pianta, come riconosciuto dai commissari e pure dai magistrati che giudicano il ricorso, salvo poi accoglierlo lo stesso", si rivela nel libro Immigrazione: tutte le bugie in uscita col Giornale. "Molti nigeriani, ad esempio, affermano di essere soggetti ad un malocchio: raccontano di una setta che sarebbe presente in Nigeria e che perseguita chi non entra a far parte dell'associazione". O ancora, c'è la balla dello "zio cattivo", "un parente malvagio che per qualche motivo gliela deve far pagare e perciò non possono tornare a casa". Addirittura, "un altro senegalese ha chiesto l'asilo politico perché sostiene di aver incendiato per errore un allevamento di polli uccidendo tre persone, anche se non ricordava né mese né l'anno dell' evento e ha dato versioni sempre diverse della sua presunta fuga".